di Luisa Leone

Passaggio di quote Bankitalia tra Inps e Inail. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza a giorni è atteso il closing dell’acquisto di un pacchetto del 2% delle azioni in mano all’istituto previdenziale (oggi al 5%) da parte di quello contro gli infortuni (attualmente allo 0,7%). L’operazione, anticipata da MF-Milano Finanza lo scorso agosto, è ora entrata nel vivo e le parti al momento starebbero aspettando solo l’indicazione ufficiale del valore nominale delle azioni da parte della Banca d’Italia, per poi procedere alla firma definitiva.

Comunque, il 2% che Inail acquisirà dall’Inps dovrebbe valere 150 milioni di euro, visto che l’1% prezza circa 75 milioni.

Denari che sono già a disposizione dell’istituto guidato dal presidente Massimo De Felice, che già l’estate scorsa era stato autorizzato dal ministero dell’Economia a impegnare 200 milioni per l’acquisto di un pacchetto di quote di Bankitalia, per portare la sua partecipazione dallo 0,7% attuale al 3%, soglia massima fissata oggi per legge al possesso di azioni dell’Istituto centrale. E infatti, dopo l’acquisto del 2% dall’Inps, l’Inail dovrebbe a stretto giro contattare qualche altro soggetto venditore da cui prendere la quota residua dello 0,3%, per arrotondare fino al 3% appunto.

Intanto, in fase anche più avanzata è un’altra importante operazione sul capitale di Bankitalia: la cessione di un pacchetto intorno al 10% da parte di Intesa Sanpaolo  e Unicredit  a un gruppo di investitori istituzionali, che dovrebbe concludersi a breve.

Gli acquirenti sono cinque casse previdenziali, quella degli avvocati, degli ingegneri e architetti, dei medici e odontoiatri, dei ragionieri, degli impiegati e dirigenti dell’agricoltura, ma anche le fondazioni Carpi e Manodori e la Banca del Piemonte. Per il via libera definitivo all’operazione manca solo l’ok da parte del Consiglio superiore della Banca d’Italia, chiamato a verificare che gli aspiranti soci siano in possesso dei necessari requisiti. «Si tratta di un investimento che affianca a un aspetto finanziario sostenibile una scelta dal forte valore simbolico. Riteniamo doveroso in questo momento di rilancio dell’economia italiana inviare un messaggio di fiducia nei confronti della Banca d’Italia», hanno dichiarano in merito i presidenti Nunzio Luciano (Cassa Forense), Giuseppe Santoro (Inarcassa), Alberto Oliveti (Enpam), Luigi Pagliuca (Cassa Ragionieri) e Antonio Piva (Enpaia). (riproduzione riservata)