Unipol e UnipolSai hanno deliberato attraverso i rispettivi Cda di sottoporre all’approvazione delle assemblee straordinarie la conversione obbligatoria di tutte le azioni privilegiate  (per Unipol) e di risparmio (per UnipolSai) in circolazione in azioni ordinarie. 
Il rapporto di conversione delle azioni privilegiate Unipol (+1,89% a  3,878 euro) in titoli ordinari (-5,33% a 3,91 euro) è di 1 a 1 così come quello tra le UnipolSai di risparmio B (-0,71% a 2,222 euro) e le  UnipolSai ordinarie (-3,39% a 2,222 euro). Il rapporto di conversione tra le UnipolSai di risparmio A (sospesa, -12,94% teorico) e le UnipolSai ordinarie è invece di 100 a 1. 
Le operazioni sono sottoposte alle assemblee speciali dei possessori di azioni privilegiate e di risparmio convocate per il 25 febbraio per le privilegiate Unipol e per il 27 gennaio per le azioni di risparmio A e B 
di UnipolSai. 
Tra le motivazioni alla base di questa scelta ci sono la semplificazione della struttura di capitale, l’agevolazione delle scelta di investimento nei mercati finanziari, l’aumento di interesse da parte degli investitori nei confronti del titolo e l’incremento del flottante che va a migliorare la liquiditá e la stabilitá dell’azione. 
Secondo l’ad Cimbri, se la proposta di conversione dei titoli privilegiati di Unipol e di quelli di risparmio di UnipolSai nelle rispettive classi ordinarie troverà accoglimento nelle assemblee straordinarie degli azionisti indette nel gennaio e nel febbraio del prossimo anno, per le azioni del gruppo assicurativo potrebbe crescere l’interesse da parte degli investitori internazionali. 
Cimbri, durante la conference call di commento alla razionalizzazione della struttura del capitale, ha infatti spiegato che “la nostra proposta persegue l’obiettivo per tutti gli azionisti di razionalizzare le categorie e avere una sola classe” scambiata in Borsa. “Un processo che renderà più eleggibile il titolo per gli investitori nazionali e soprattutto per quelli esteri, incrementando la liquidità”. 
Il numero uno del gruppo bolognese ha inoltre spiegato che UnipolSai non si sobbarcherà “alcuno sforzo ulteriore rispetto a quanto indicato” per coprire eventuali recessi, e che pertanto “l’esito dell’operazione è totalmente nelle mani del mercato. Se in larga maggioranza gradirà quanto abbiamo proposto, bene, altrimenti resteremo volentieri con le azioni di categoria A ancora tra le nostre classi di titoli”. 
In caso di conversione totale delle azioni di categoria A e B di UnipolSai, ha inoltre spiegato Cimbri, ” Unipol che oggi detiene il 63,4% del capitale ordinario si ridurrà al 61%”. Contestualmente – ipotizzando una conversione totale anche sui titoli privilegiati di Unipol, “la quota FinSoe si ridurrà al 31,4%”.