di Mauro Romano

Chiudere la partita Stabilità e chiuderla velocemente. Anche perché il provvedimento deve essere approvato entro fine anno e prima dovrà affrontare un rapido terzo passaggio parlamentare alla Camera. Pertanto il governo ha preso in mano il disegno di legge in discussione al Senato ponendo la fiducia su un maxiemendamento che sarebbe dovuto arrivare ieri alle 20. 
Le difficoltà nella stesura del testo hanno tuttavia fatto slittare la presentazione a oggi. I lavori in commissione Bilancio non sono terminati in tempo. Le rassicurazioni arrivate dal governo tramite il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, garantiscono che il testo blindato recepirà il lavoro svolto dai senatori, contenendo tutte le norme votate e quelle condivise che non si è riusciti a votare. Nel pomeriggio si è anche tentato di quantificare questi impegni dell’esecutivo. Per l’80% il testo dovrebbe riflettere quanto deciso dalla commissione, il restante 20% saranno invece novità, almeno secondo quanto spiegato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi.

 

Per quanto riguarda il settore dei giochi, tra gli emendamenti approvati prima della fine dei lavori, e che quindi stando alle rassicurazioni dovrebbero entrare nel maxiemendamento, ci sono la decisione di non procedere con l’aumento del Preu (prelievo erariale unico) e il taglio dell’aggio per i concessionari, con entrate pari a 380 milioni di euro dal 2015. Via libera anche all’avvio rapido della gara del Lotto. Mentre sul versante privatizzazioni c’è stato l’ok alla norma che accelera il passaggio a Terna della rete elettrica ora in mano a Ferrovie dello Stato. Prima dell’approdo in Aula del provvedimento si era riusciti anche a sbloccare i nodi riguardanti Poste, ossia la stretta sul servizio universale, con una rimodulazione del servizio di raccolta e consegna, oltre al trasferimento al gruppo guidato da Francesco Caio di 535 milioni in attuazione di una sentenza Ue sugli aiuti di Stato. Passa anche la norma per l’election day a maggio, con l’accorpamento del voto in sette regioni e oltre mille comuni. Così come lo stop anche per il 2015 all’aumento delle aliquote per Tasi e Imu. Per quanto riguarda la riforma delle società partecipate, il relatore Giorgio Santini ha spiegato che il governo si occuperà della questione soltanto in primavera. Nella Stabilità ci dovrebbero essere soltanto alcuni ritocchi. Ed è in tema di riduzione delle partecipate che la senatrice, Linda Lanzillotta, con riferimento specifico al caso di Roma ha parlato di occasione persa per la mancata approvazione dell’emendamento sul risanamento del bilancio capitolino. (riproduzione riservata)