Milano U n futuro senza incidenti stradali è possibile? Gli esperti che si sono riuniti a inizio novembre a Vienna, per la terza Conferenza internazionale del veicolo interconnesso, ne sono convinti. La soluzione è nei sistemi V2V e V2X che consentono alle auto di comunicare tra loro o con congegni a bordo strada, in modo da avvisare in tempo reale il viaggiatore sui pericoli, dall’asfalto bagnato, fino a un’auto ferma sulla carreggiata. E domani potranno addirittura consentire al veicolo di frenare, sterzare ed evitare uno scontro al posto del guidatore. Negli Stati Uniti la National Highway Traffic Safety Administration pensa di rendere i sistemi V2V obbligatori entro il 2017 per arrivare a prevenire il 76% degli incidenti. «Oggi, circa 8 su dieci sono causati da errore umano» ammette Fritz Busch, docente di Transportation tecnology alla Tecnische Universitat di Monaco. «Le prime auto con queste tecnologie dovrebbero iniziare a girare anche in Europa entro tre anni», ipotizza Anto Komarica, Solution Manager per i produttori di Kapsch TrafficCom e responsabile del programma V2X. Ci sono ancora problemi normativi e di frequenze, che però secondo la società austriaca, 487 milioni di euro di fatturato, dovrebbero risolversi. Kapsch — che commercia anche in sistemi per il pedaggio autostradale e il controllo delle Zone a traffico limitato — sta partecipando ora a un grande esperimento europeo, iniziato lo scorso anno, insieme a Siemens, Swarco, Volvo trucks e altri. Testeranno i sistemi V2X sull’autostrada tra Rotterdam a Vienna. E solo nel tratto austriaco installeranno circa 250 transiver (ricetrasmittenti). Le aziende dell’Intelligence transport system non vogliono restare indietro. «La concorrenza è forte e non arriva più solo dai player del settore», spiega l’amministratore delegato Georg Kapsch. Colossi dell’informatica come Google, Ibm, Cisco, start up innovative, si sono affacciate sul mercato. E non sono da sottovalutare. Se per ora i sistemi di V2X e V2V prevedono l’installazione di tecnologia sulla macchina, la grande scommessa sarà rendere possibile la comunicazione di informazioni utili alla sicurezza attraverso lo smartphone. In ogni caso, per gli esperti, queste tecnologie non solo potranno salvare vite e migliore la gestione del traffico, ma anche consentire risparmi di denaro pubblico: in Svizzera gli incidenti stradali nel 2013 sono costati oltre 3 miliardi di euro allo Stato. (st.a.)