di Andrea Di Biase

L’idea di una semplificazione della catena societaria che da Finsoe arriva a UnipolSai  era nell’aria da tempo, ma ieri è arrivata l’ufficializzazione dell’operazione, deliberata dai cda nella giornata di domenica, che dovrebbe portare alla conversione delle azioni privilegiate della holding Unipol  Gruppo Finanziario (Ugf) in titoli ordinari, delle risparmio di categoria A e B della compagnia assicurativa in azioni ordinarie UnipolSai  e, in prospettiva, anche a uno scioglimento di Finsoe, con contestuale stipula di un patto parasociale tra le cooperative azioniste. 
Se tutto dovesse andare secondo i piani dell’ad del gruppo bolognese, Carlo Cimbri, e le assemblee delle società coinvolte nell’operazione, comprese quelle speciali dei portatori di azioni privilegiate e risparmio A e B, dovessero dare l’ok, la catena societaria verrebbe ridisegnata in questo modo: Ugf scenderebbe dal 63,4 al 61% di UnipolSai , mentre Finsoe, che oggi controlla il 50,75% del capitale ordinario di Ugf, si diluirebbe fino al 31,4%, ma contando anche le privilegiate oggetto di conversione in portafoglio alle singole cooperative la quota potrebbe attestarsi al 44%. Anche perché la holding, sempre ieri mattina, ha comunicato di aver avviato uno studio di fattibilità per valutare il proprio scioglimento e la contestuale definizione di un nuovo patto di sindacato tra i soci sulle azioni Ugf post conversione. Ma è comunque evidente che il peso della quota sindacata in Ugf tra le varie cooperative dipenderà dai vincoli posti dalle norme sull’opera obbligatoria.
Lo scenario, nel caso in cui tutti decidessero di convertire le proprie azioni speciali (privilegiate o rnc) in titoli ordinari, non cambierebbe più di tanto i pesi nell’azionariato del gruppo assicurativo bolognese.

Per quanto riguarda invece gli aspetti di mercato dell’operazione, Cimbri ritiene «congrua» la proposta che prevede la conversione obbligatoria dei titoli speciali nei seguenti rapporti di cambio: a) un’ordinaria Ugf per ciascun titolo privilegiato e senza pagamento di alcun conguaglio; b) 100 ordinarie UnipolSai  per ciascuna risparmio A, senza pagamento di alcun conguaglio; c) un’ordinaria UnipolSai  per ciascuna risparmio B, senza pagamento di alcun conguaglio.

Ora la parola spetterà al mercato, che nella prima seduta di borsa dopo la delibera dei cda ha venduto alcuni titoli oggetto del riassetto, posizionandosi su altri. Le ordinarie Ugf hanno chiuso la seduta di ieri a 3,91 euro con una flessione del 5,28%. Segno più invece per le Ugf privilegiate, in rialzo dell’1,68% a 3,87 euro. Per quanto riguardaUnipolSai , le ordinarie hanno fatto segnare una flessione del 2,52% a 2,242 euro, le risparmio B hanno chiuso pressoché invariate, mentre le risparmio di categoria A (eredità della vecchia Fondiaria-Sai  e che per regolamento hanno sempre offerto cedole molto interessanti) hanno perso il 12,32% a 212 euro.

È evidente che poiché Ugf è titolare di gran parte dei titoli rnc di categoria B, i margini di incertezza sono più sui titoli di categoria A. «La risposta è totalmente nella mani del mercato», ha affermato. «Se a larga maggioranza gradisce l’operazione bene, altrimenti resteremo volentieri con la categoria A». 
Ad ogni modo sia i possessori di azioni di risparmio UnipolSai  sia i portatori di azioni privilegiate Ugf, che non concorreranno all’approvazione della conversione nella rispettiva assemblea speciale potranno esercitare il diritto di recesso entro 15 giorni dalla data di iscrizione delle deliberazioni assembleari nel registro delle imprese. Il valore di liquidazione delle rnc eventualmente oggetto di recesso è stato determinato in 228,272 euro per ciascuna azione di categoria A e in 2,238 euro per ciascuna azione rnc B. Per quanto riguarda, infine, i titoli Ugf privilegiati il valore del recesso è stato determinato in 3,711 euro. L’eventuale ammontare del recesso sarà dunque l’unico costo per le due società coinvolte. Ma sul punto Cimbri non sembra eccessivamente preoccupato. «I recessi? Li gestiremo», ha assicurato, ma solo nel limite di 30 milioni per le azioni di risparmio UnipolSai  e di 100 milioni per Ugf. «La conversione è favorevole in un primo tempo agli azionisti privilegio con il titolo che ha chiuso venerdì a uno sconto del 7,8% rispetto al prezzo delle ordinarie», ha sottolineato un analista di una sim milanese, pertanto conviene aderire all’operazione. «Consideriamo l’operazione positiva, in prospettiva, per tutti gli azionisti perché razionalizza e semplifica la struttura del capitale di Ugf, riduce gli adempimenti societari e i conseguenti costi connessi alla esistenza di due diverse categorie di azioni», ha spiegato l’analista, «uniforma i diritti patrimoniali e amministrativi di tutti i soci, agevolando le scelte di investimento dei mercati finanziari; accresce il flottante migliorando per tutti i soci la liquidità e la stabilità del titolo azionario, E ancora aumenta il peso del titolo Ugf all’interno degli indici azionari, con un conseguente beneficio per tutti gli azionisti». (riproduzione riservata)