Mariano Mangia

È una ricchezza in gran parte ereditata, quella degli ultra milionari italiani, ma è una ricchezza che cresce più velocemente della media europea. E’ quanto emerge dall’ultima edizione del “Wealth-X and UBS World Ultra Wealth Report 2014” che traccia una panoramica completa della popolazione definita Ultra High Net Worth, i fortunati individui in possesso di un patrimonio netto ultra elevato, in soldoni, una ricchezza dai 30 milioni di dollari in su. Il numero di ultra milionari è cresciuto in tutto il mondo: a giugno 2014 erano 211.725, nuovo record, il 6% in più rispetto al 2013; rappresentano appena lo 0,004% della popolazione mondiale adulta, ma detengono quasi il 15% della ricchezza complessiva, il loro patrimonio è misurato in 29.700 miliardi di dollari. Ricchi, ma con una predisposizione alla liquidità: quasi un quarto della ricchezza totale, si legge nel rapporto, è detenuta in asset liquidi. A dispetto di un’economia che fatica a crescere, è l’Europa a far meglio di America e di Asia in termini di incremento del numero di ultra-milionari, +6,5%, e del loro patrimonio complessivo, 8.355 miliardi di dollari, in crescita dell’8,9%. La performance dell’Europa è dovuta, secondo gli estensori della ricerca, alla sua solida reputazione e alle opportunità che molti dei suoi mercati, relativamente stabili, offrono. L’Europa e in particolare l’Europa Occidentale sono diffusamente considerati il “porto sicuro”, tanto per il capitale finanziario che per quello umano. “Anche con un conflitto in corso tra Ucraina e Russia, invece di vedere un forte calo nella popolazione e nella ricchezza Uhnw nell’area, registriamo movimenti al suo interno di persone e di patrimoni. Questo fenomeno permetterà all’Europa di mantenere la sua posizione di seconda maggior area geografica Uhnw del mondo nei prossimi cinque anni”. I tre paesi europei con una popolazione di ultra ricchi più ampia sono la Germania, che con 19.095 ultra milionari è anche il secondo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per numerosità e per patrimonio, il Regno Unito e la Svizzera. Il nostro paese si colloca al quinto posto, preceduto dalla Francia e seguito dalla Spagna. Sono 2.295 gli italiani che vantano una ricchezza personale superiore ai 30 milioni di dollari, il loro numero è cresciuto del 10,6% nel 2014, contro una media europea del 6,5%, il patrimonio complessivo ha raggiunto i 270 miliardi di dollari, con una crescita del 14,9% ben superiore, anche in questo caso, alla media europea dell’8,9%. Solo 250 di questi milionari sono di sesso femminile, ma, curiosamente, le donne hanno in media 12 milioni di dollari di patrimonio in più rispetto alle loro controparti maschili. Come si spiega la performance del mercato italiano, visto l’andamento economico del nostro paese? La risposta degli estensori del rapporto è che gli ultramilionari italiani traggono profitto da settori specifici, hanno costruito la maggior parte della loro ricchezza in mercati di nicchia, come il tessile, l’abbigliamento e i beni di lusso, un’industria da cui derivano le fortune di oltre il 13% di queste persone; altri due settori importanti sono il manifatturiero e le costruzioni, a livello mondiale è invece il settore finanziario la maggior fonte di ricchezza. Uno dei motivi principali per cui la popolazione più ricca del paese ha fatto registrare una crescita così elevata è rappresentato dal fatto che la maggior parte di loro “adotta modelli di business orientati verso una dimensione internazionale, guarda oltre il mercato interno, limitando così l’esposizione alle volatili, e qualche volta precarie, condizioni socio- economiche del paese”. I 2.295 ultra-milionari italiani possiedono solo il 2,5% della ricchezza totale del paese, la quota più bassa tra tutti i paesi oggetto del report, un dato probabilmente influenzato dal fatto che molti milionari, nati in Italia o eredi di facoltose famiglie italiane, si sono trasferiti in paesi vicini, come la Svizzera, lasciando così alla fascia più alta della piramide del nostro paese una percentuale più bassa di ricchezza rispetto alle altre nazioni analizzate nel rapporto. A caratterizzare la fascia più elevata di milionari italiani è, tuttavia, soprattutto l’origine della loro ricchezza: in Italia, si legge nel rapporto, c’è una predominanza di ricchezza ereditata. Solo il 41% della popolazione più ricca italiana è interamente self-made, di tutti i paesi analizzati nel rapporto, solo la Germania ha una percentuale altrettanto bassa. C’è un 24% che conta esclusivamente su patrimoni ereditati e un altro 35% la cui ricchezza deriva in parte da eredità e in parte è frutto della propria attività imprenditoriale o professionale, un patrimonio ereditato ma accresciuto, quindi. Per aumentare la fascia di popolazione più ricca del nostro paese e la sua ricchezza, conclude il rapporto, è necessaria una nuova ondata di imprenditori. Ma c’è speranza: la nuova generazione di ultra milionari italiani è costituita da imprenditori e da persone che hanno ereditato ricchezza e più della metà ha ulteriormente accresciuto tale ricchezza con le proprie forze. AI 2.295 ultramilionari italiani il 2,5% della ricchezza totale