di Anna Messia

Il giorno esatto non si conosce ancora, ma oramai è questione di settimane e probabilmente, finite le festività,Generali prenderà anche l’ultimo 24% di Ghp, arrivando così a detenere l’intero capitale della holding delle attività nell’Europa dell’Est da Ppf, secondo quanto previsto dagli accordi siglati all’inizio del 2013 con Petr Kellner.
Tutto è pronto e del resto l’ex socio ha già esercitato l’opzione di vendita della quota ancora nelle sue mani a luglio scorso. Il ceo di Generali, Mario Greco, ha ribadito in più occasioni che quei 1.235 milioni di euro che saranno necessari per rilevare l’ultimo tassello di Ghp sono già pronti in cassa. Possibile qualche ritocco, visto che la cifra sarà soggetta ad aggiustamenti dipendenti, tra l’altro, dai dividendi pagati da Gph sino al closing, che nel 2013 sono stati complessivamente pari a 100 milioni. In ogni caso il passaggio di mano di quell’ultimo pacchetto di azioni a questo punto è poco più di una formalità, ma l’operazione che ha portato Generali ad aumentare la sua presenza nell’Europa dell’Est, rilevando già a marzo dell’anno scorso un altro pacchetto del 25% per 1.286 milioni (e salendo al 76%), è invece una scommessa fondamentale per il Leone di Trieste. Generali  Ppf Holding, che raccoglie le compagnie presenti in dieci Paesi dell’Est Europa, è la gallina dalla uova d’oro del gruppo. 
In termini di premi, come sottolineato dal ceo di Ppf holding. Luciano Cirinà, lo scorso novembre all’investor day di Londra, l’area nel 2013 ha rappresentato il 6,6% dell’intero gruppo assicurativo, con 3,5 miliardi di premi (1,6 miliardi nel Vita e 1,9 miliardi nel Danni), «ma guardando l’utile operativo il peso sale al 10,2%», con un risultato che nel 2013 è stato complessivamente di 414 milioni. Con un trend che quest’anno appare in crescita: nei primi nove mesi del 2014 il risultato operativo del ramo Vita di Ppf holding è stato di 143 milioni (in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo 2012) e quello Danni è stato 183 milioni, con un incremento del 13,6% rispetto a settembre 2013. «Siamo la compagnia assicurativa più profittevole dell’area, e con un combined ratio inferiore all’89% battiamo concorrenti come Axa, Allianz o Uniqa», non ha nascosto Cirinà a Londra. Il mercato chiave dell’area resta indubbiamente la Repubblica Ceca, che da sola pesa per 1,7 miliardi di premi e dove la compagnia opera non solo con il brand Generali ma anche con la Ceska Pojistovna, la compagnia rilevata da Kellner. Generali è leader nel Danni, con una quota del 35,3%, e seconda compagnia Vita del mercato. «Ci sono poi quattro Paesi che possiamo definire core, ovvero Ungheria, Serbia, Slovacchia e Polonia», ha aggiunto Cirinà «e altri quattro che per ora sono complementari, ma l’obiettivo è farli crescere e trasformarli in mercati core». Si tratta di Romania, Slovenia, Bulgaria e Croazia. (riproduzione riservata)