A fronte dei preoccupanti dati sul dissesto idrogeologico del nostro Paese, colpito con sempre più frequenza da eventi naturali estremi, torna ad affiorare il tema dell’introduzione di un sistema di assicurazione misto tra pubblico e privato (caldeggiato da anni da associazioni quali Ania, Aiba, Anra) contro le calamità naturali.

È vero che di questo argomento si parla da decenni senza arrivare mai a una soluzione, ma questa volta potrebbe essere la volta buona, visto che lo stato italiano non è più in grado di sostenere il peso dei risarcimenti costano alla fiscalità generale 3,3 miliardi di euro l’anno.

Il governo ci starebbe pensando seriamente e, secondo quanto risulta ad Assinews, la preferenza andrebbe verso modelli semi-obbligatori come quelli adottati da Francia e Spagna, dove i possessori di una polizza incendio vedono automaticamente estendersi la copertura assicurativa anche contro i rischi di alluvioni, terremoti ecc., con lo Stato a intervenire come riassicuratore, oltre determinate soglie di danno.

Se è ancora presto per vedere se i primi approcci possano avere un seguito, il Governo ha intanto rifinanziato con 56 milioni di euro Fondo per le emergenze nazionali del 2014.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 12 dicembre, ha infatti approvato un decreto legge in materia di proroga dei termini di pagamento Imu per i terreni agricoli montani e di rifinanziamento per spese urgenti.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre deliberato lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito le province di Grosseto, Livorno, Massa Carrara e Pisa dall’11 al 14 ottobre 2014, le province di Lucca e Massa Carrara dal 5 al 7 novembre 2014, e le Province di Torino, Alessandria, Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli dal 12 al 14 ottobre, il 4 e 5, l’11 e 12 e il 14 novembre 2014.

Sono stati poi prorogati gli stati di emergenza per il maltempo nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Reggio-Emilia e Rimini dall’ultima decade di dicembre 2013 al 31 marzo 2014; nella regione Marche dal 2 al 4 maggio 2014; nella provincia di Torino, Alessandria, Asti, Cuneo, Novara e Vercelli il 25 e 26 dicembre 2013, dal 17 al 19 gennaio 2014 e dal 1° febbraio al 10 marzo 2014; e nelle province di Foggia, Lecce e Taranto tra il 19 novembre e il 3 dicembre 2013.