di Francesca Gerosa

C’è Generali  tra i titoli assicurativi europei preferiti da Barclays. La banca d’affari continua a dare più peso in portafoglio alla compagnia, anche se ha rivisto al ribasso il target price da 19,40 a 19,10 euro dopo una revisione delle stime di eps 2014 (da 1,41 a 1,27 euro per azione) e 2015 (da 1,77 a 1,70 euro). 
In un report sul settore assicurativo europeo pubblicato ieri, Barclays dedica un capitolo al gruppo guidato da Mario Greco considerato «la storia di ristrutturazione preferita», oltre che «un buon franchising che finora è stato mal gestito a livello centrale». Il management di Generali , secondo gli analisti, ha messo in atto le azioni corrette e il risultato operativo potrà crescere più rapidamente di quanto previsto dal mercato in alcune aree. «Continuiamo altresì a credere che, grazie all’efficienza del team manageriale, l’inversione di tendenza del gruppo continuerà ad accelerare e che il payout dei dividendi diventerà più generoso ora che l’obiettivo di Solvency è stato raggiunto e che la generazione di cassa è in miglioramento. Le stime del consenso sul dividendo ci sembrano troppo basse e quindi ci aspettiamo una revisione al rialzo», aggiungono gli esperti della banca d’affari. La cedola sul bilancio di quest’anno sarà una tappa importante nella storia del Leone, un segnale che le preoccupazioni sullo stato patrimoniale del gruppo sono alle spalle e che la generazione di cassa sta rapidamente migliorando, grazie agli sforzi di ristrutturazione. 
Con una generazione di free cash flow vista migliorare da circa un miliardo di euro a 1,8 miliardi entro la fine del prossimo anno, gli analisti si aspettano che Generali  mostri uno dei profili di crescita dei dividendi più interessanti del settore, con un tasso composto medio annuo di crescita del 22% nel corso dei prossimi cinque anni e un dividend yield in aumento a livelli competitivi, per la prima volta nella storia della compagnia: è atteso al 6,9% nel 2018.

Così sul bilancio di quest’anno gli analisti di Barclays si aspettano daGenerali  una cedola pari a 0,64 euro per azione (yield del 3,7%), in crescita rispetto agli 0,45 euro del 2013. Il dividendo dovrebbe poi salire negli anni successivi, rispettivamente a 0,80 (yield del 4,7%) e a 0,95 euro (yield del 5,6%). Senza contare che i recenti commenti del management confermano che Generali  è più avanti di quanto previsto nell’aumentare il roe operativo al 13%, e che ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi del piano prima di quanto atteso. È anche sulla buona strada per registrare risparmi sui costi per 750 milioni entro il 2015 e per un miliardo entro il 2016. La raccolta premi nel Vita rimane forte, contribuendo alla crescita delle riserve e dell’utile operativo di questa divisione. I margini sono forti e stabili, mentre le pressioni sui ricavi cominciano a scemare. «Crediamo quindi che Generali  registrerà una crescita degli utili superiore alla media con un tasso composto medio annuo nei prossimi tre anni dell’11% rispetto al 5% medio dei competitor», concludono gli analisti di Barclays che per quest’anno stimano un utile operativo per la compagnia triestina a 4,59 miliardi di euro dai 4,16 miliardi del 2013. Nel 2015 raggiungerà i 5,52 miliardi.

Ieri il titolo Generali  ha chiuso in flessione del 2,14%, in una giornata negativa per i mercati (Ftse Mib -2,81%) per le tensioni legate a possibile elezioni anticipate in Grecia. (riproduzione riservata)