Da quando Mario Greco è stato nominato amministratore delegato di Assicurazioni Generali il 1° agosto del 2012 il titolo in borsa è passato da 10 a 16 euro, un apprezzamento del 58%.

Nello stesso periodo l’indice delle blue chip di Piazza Affari, il Ftse Mib, è cresciuto di circa la metà, il 27%. Non stupisce quindi che tra i manager italiani più votati ci sia proprio l’amministratore delegato del Leone di Trieste, che con il suo cambio di strategia è riuscito a far tornare il gruppo in testa alle preferenze dei cassettisti. Come sottolinea anche Massimo Gionso, consigliere delegato di Corporate Family Office sim: «Mario Greco è stato capace di fare in un anno tutto ciò che i suoi predecessori in Generali non sono stati in grado di fare. In silenzio, senza apparire sempre sotto i riflettori della ribalta, la ristrutturazione in atto sta riportando Generaliad essere la vera Generali». La scelta di riportare il focus sul core business del gruppo e dire addio ai salotti è stata premiata dagli analisti e continua a essere apprezzata.

In questi giorni Banca Imi ha rivisto al rialzo, da Hold a Add, la raccomandazione sul gruppo triestino, con prezzo obiettivo che passa da 15,75 a 18,7 euro. Gli analisti notano come dall’Investor Day di novembre sia emerso un quadro contrastato, con il capitale che «secondo noi resta la questione più significativa nel breve termine, date le difficoltà nel vendere Bsi», ma «l’impressione finale dalla presentazione di Generali» che gli esperti hanno avuto evidenzia «il forte impegno del management nel creare valore nel medio periodo».

Gli analisti apprezzano particolarmente «il fatto che la società abbia dato più visibilità sulle sue iniziative volte ad aumentare l’utile operativo». Le stime di Banca Imi sono state riviste e ora gli esperti non includono più la cessione di Bsi, con la previsione di Solvency I al 2015 che di conseguenza scende dal 159 al 156%. Il nuovo target price, però, beneficia del minor costo dell’equity e «dell’incorporazione delle stime 2016» e sale dunque a 18,7 euro. Alla luce del potenziale di upside implicito in questo prezzo obiettivo, la raccomandazione passa a Add. Gli analisti di KeplerCheuvreux, all’indomani dell’Investor Day della Compagnia a Londra, hanno alzato il target price sul titolo Generali, portandolo da 18 a 20 euro, confermando il giudizio Buy e prevedendo quindi una potenziale crescita di valore del 22,5%. Secondo il broker, il fatto che la remunerazione del nuovo management sia in larga misura legata alla performance del gruppo, rappresenterebbe la garanzia che gli obiettivi indicati nel corso del meeting con gli investitori possano essere centrati.

E sul Leone di Trieste i giudizi positivi sono numerosi, nonostante la decisione dello scorso 26 novembre di Standard & Poor’s di mettere in creditwatch il merito creditizio del gruppo assicurativo in vista di una possibile revisione al ribasso. Jp Morgan assegna alla compagnia un giudizio overweight con un target price a 21 euro, quindi si tratta di un potenziale rialzo del 30% rispetto al prezzo attuale di 16 euro. È ottimista sulla compagnia anche Hsbc che fissa un prezzo obiettivo a 20,5 euro. Barclays valuta il Leone 19,6 euro per azione, con un margine di rialzo dalle quotazioni attuali del 21%, perché il turnaround dovrebbe accelerare nel 2014, creando le condizioni per sorprendere positivamente gli investitori. Il rendimento della cedola è previsto al 3,2% nell’esercizio 2014, e al 3,9% in quello del 2015. (riproduzione riservata)