Per il terzo anno consecutivo Trento si conferma al primo posto nei servizi finanziari e scolastici. Seguono Siena (10° lo scorso anno), Rimini (che si piazzava 29° nel 2012) e Cuneo (6° nella passata edizione). I risultati sono di immediata interpretazione, poiché anche dopo le innovazioni metodologiche introdotte a partire dal 2010 (che hanno determinato lo split up della dimensione dei servizi in due dimensioni separate) esistono evidenti punti di contatto e di continuità con la vecchia impostazione e, in particolare, sono confermate, anche con la nuova architettura, le tendenze già evidenziate nelle passate edizioni dell’indagine.

La prima caratteristica della dimensione dei servizi finanziari e scolastici è la sostanziale stabilità delle posizioni di testa, determinata dall’inerzia che contraddistingue l’offerta di servizi a livello territoriale.

Infatti, delle 30 province comprese quest’anno nel gruppo di eccellenza, 15 già figuravano lo scorso anno nelle posizioni di testa e in quella della dimensione dei servizi pubblicata fino al 2009, indice di una notevole stabilità nel tempo e, soprattutto, della robustezza con cui l’indagine fotografa il fenomeno, malgrado il passaggio alla nuova architettura. Ad ogni modo, il gruppo di testa si espande rispetto allo scorso anno, segno che nelle province italiane la dotazione di servizi finanziari e scolastici, pur attestandosi su livelli medi o medio-bassi, evidenzia alcuni timidi miglioramenti.

Quanto alla composizione del gruppo 1, vi figurano 10 province del Nordovest, contro le 7 dello scorso anno (nell’ordine Cuneo, Biella e Vercelli, rispettivamente in 4ª, 17ª e 26ª posizione; Aosta 9ª classificata; Mantova, Brescia, Milano, Bergamo e Cremona in Lombardia, nell’ordine al 7°, 11°, 20°, 27° e 29° posto; La Spezia in Liguria al 22°), 15 nel Nordest, dato che conferma i risultati già osservati dal 2009 al 2011 (al 1° e al 5° posto Trento e Bolzano in Trentino-Alto Adige; Belluno, Verona e Padova in Veneto, rispettivamente al 12°, 18° e 19° posto; Udine, Gorizia e Trieste in Friuli-Venezia Giulia, che si classificano in 8ª, 10ª e 28ª posizione; ben 7 delle 9 province dell’Emilia-Romagna, ad eccezione di Modena e Ferrara), 5 nell’Italia centrale (Siena in Toscana in 2ª posizione e 4 delle 5 province marchigiane, ad eccezione di Fermo).

Va comunque notato che, negli ultimi anni, l’indagine ha evidenziato una schiacciante prevalenza nelle prime 50 posizioni delle province di dimensioni medio-piccole dell’Italia centro-settentrionale e l’assenza delle grandi città del Centronord, ad eccezione di Milano, dal gruppo di eccellenza. Tutti i grandi centri urbani mostrano evidenti segni di miglioramento. Firenze recupera 25 posizioni e passa dal 66° al 41° posto. Roma ne recupera 16 e si attesta in 57ª posizione. Milano scala 32 posizioni e si piazza al 20° posto.

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