di Anna Messia

Tanto rumore per nulla. Gli analisti sono convinti che le nuove norme sulla Rc Auto contenute nel decreto approvato venerdì 14 dal Consiglio dei ministri non rivoluzioneranno il mercato assicurativo e avranno effetto «moderatamente positivo sul settore». Perché se è vero che è stato imposto uno sconto del 7% sulle tariffe ai clienti che installeranno sull’autovettura la scatola nera (o meccanismi similari) e del 5% a chi si rivolgerà a carrozzerie convenzionate con le imprese assicurative, è altrettanto vero che si tratta di norme discrezionali.

Le compagnie potranno cioè decidere di continuare a operare senza scatole nere e di non utilizzare carrozzieri convenzionati, e potranno allinearsi alle novità del decreto solo se e quando lo riterranno conveniente. Anche a sentire gli attuari, i tecnici incaricati di verificare la tenuta delle tariffe delle compagnie, queste nuove regole rischiano di essere poco incisive e di non risolvere alla radice il problema dei costi della Rc Auto in Italia, tra i più alti d’Europa. «Si tratta di interventi spot mentre ci sarebbe bisogno di affrontare in modo organico tutte le questioni attinenti l’Rc Auto, come chiediamo da tempo al governo con l’apertura di un tavolo tecnico», dice Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari. Mentre per quanto riguarda gli sconti imposti, bisognerà «verificare se si tratta di tagli congrui», aggiunge il presidente degli attuari. Del resto, a quanto pare, si sta già discutendo di correttivi da apportare in sede di conversione del decreto, se non addirittura prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Positive appaiono invece le norme sulla lotta alle frodi. Come il fatto che l’individuazione dei testimoni non possa avvenire nei giorni successivi alla denuncia del sinistro, e che vengano segnalati dai giudici persone che si presentino a testimoniare per più di tre incidenti nell’arco di un triennio. «Valutiamo positivamente le previsioni relative alla lotta alle frodi, mentre gli sconti obbligatori non sembrano una minaccia perché sono legati a un’offerta che resta discrezionale per le compagnie che di fatto già garantiscono sconti simili, per esempio nel caso della scatola nera», osservano gli analisti di Equita. Rimane invece incerta la riforma dei risarcimenti dei danni fisici. «Riteniamo che le nuove regole abbiano un effetto moderatamente positivo sul settore», dicono da Kepler Cheuvreux. «Nel complesso, comunque, riteniamo che queste misure favoriscano il settore assicurativo; dato il trend ribassista delle tariffe, circa -6% nei primi nove mesi, gli assicuratori potrebbero offrire questi sconti senza compromettere la redditività, riducendo le perdite di costi e frodi». (riproduzione riservata)