Nel 2012 i premi del lavoro diretto italiano raccolti nel ramo Malattia dalle 79 imprese operanti nel ramo (Tavola n. 1) sono stati pari a 2.136 milioni di euro, con un decremento dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Pertanto risulta invertito il trend in crescita della raccolta premi del ramo osservato negli anni precedenti: +0,2% nel 2011, +2,1% nel 2010, +1,6% nel 2009, +5,3% nel 2008, +12,1% nel 2007.

Riguardo alle sole imprese che hanno esercitato il ramo Malattia, la raccolta premi di tale ramo ha rappresentato, nel 2012, il 6,3% dei premi complessivi delle assicurazioni danni di tali imprese (6,2% nel 2011).

In particolare, la raccolta per fasce di mercato (Tavola n. 2) evidenzia che nel 2012 le 7 imprese della prima fascia hanno realizzato il 62,7% dei premi del ramo.

I gruppi con portafoglio premi Malattia non inferiore a 100 milioni di euro (comprendenti 22 imprese, pari al 27,8% delle imprese esercenti il ramo) hanno realizzato, nel 2012 (Tavola n. 3), una raccolta pari a 1.659 milioni di euro (77,7% del totale mercato di ramo).

Incidenza dei costi di gestione

L’incidenza delle provvigioni di acquisizione e di incasso sui premi lordi contabilizzati nel periodo (Tavola n. 6) ha registrato nel 2012 un’ulteriore significativa riduzione passando dal 18,8% al 16,6%, che rappresenta il valore minimo del periodo (valore massimo: 21,3% nel 2008).

L’incidenza sui premi delle altre spese di acquisizione, nel 2012 pari al 3,6% dei premi, ha registrato una crescita rispetto al 3,3% del 2011 (valore minimo nel 2008: 2,9% dei premi), attestandosi sul valore massimo di periodo, mentre il peso delle altre spese di amministrazione, pari al 4,2% dei premi, è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2011 (valore minimo del periodo: 4% nel 2009; valore massimo: 4,7% nel 2007). Nel 2012, pertanto, l’incidenza delle spese di gestione complessive sui premi contabilizzati, pari al 24,4%, si è ulteriormente ridotta rispetto al 26,2% del 2011 e al 27,3% del 2010, collocandosi sul valore minimo del periodo (valore massimo: 28,9% nel 2007). L’incidenza è stata più contenuta per le imprese di prima fascia (17,6%) e più elevata per le imprese di terza e quarta fascia (rispettivamente 36,9% e 43,8%) (Tavola n. 7).

Andamento dei sinistri

I sinistri denunciati nel 2012 (Tavola n. 9), indipendentemente dal loro anno di accadimento, sono stati 4.533.701 (+13,1% rispetto al 2011), risultando in continua crescita nel periodo esaminato.

Nel ramo Malattia i sinistri sono liquidati rapidamente: infatti, entro l’anno successivo a quello d’accadimento, sono liquidati mediamente circa il 97% dei sinistri con seguito ed entro la fine del quinto anno circa il 99,8% dei sinistri stessi (Tavola n. 13), mentre per quanto il 99,2% del relativo importo (Tavola n. 14).

I sinistri accaduti nel 2012 sono stati pagati, nell’anno di generazione, ad un costo medio (Tavola n. 15) pari a 360 euro (-8,2% rispetto ai sinistri 2011 pagati nell’anno di accadimento) e riservati mediamente (Tavola n. 16) a 561 euro (-9,7% rispetto ai sinistri 2011 riservati nell’anno di accadimento).

Il costo medio complessivo (pagato e riservato) nell’anno di generazione dei sinistri avvenuti nel 2012 Tavola n. 17) è stato pari a 396 euro (-9,2% rispetto al 2011); se si includono anche le stime per sinistri tardivi (IBNR)4, è ammontato a 368 euro (Tavola n. 18).

Nel 2012 gli oneri relativi ai soli sinistri di competenza dell’esercizio hanno inciso sui premi di competenza per il 74%, attestandosi sul valore massimo di periodo e risultando in aumento rispetto al 72,6% del 2011 [valore minimo: 70,7% nel 2008] (Tavola n. 22), mentre l’onere complessivo dei sinistri (onere dei sinistri di competenza dell’esercizio più sufficienza/insufficienza degli importi riservati alla chiusura dell’esercizio precedente) ha pesato su tali premi per il 73,1%, risultando in crescita rispetto al 70,5% nel 2011, che rappresenta il valore minimo di periodo (valore massimo del periodo: 75,1% nel 2009). Il rapporto tra la riserva sinistri complessiva ed i premi contabilizzati, in crescita per il sesto anno consecutivo, ha raggiunto il 48,4%, costituendo il valore massimo di periodo (valore minimo: 39,9% nel 2007).

Risultato del conto tecnico

Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione (Tavola n. 24) per il secondo anno consecutivo nel periodo considerato è risultato in utile, pari a 46 milioni si euro (4 milioni di euro nel 2011). La crescita dell’utile è sostanzialmente da ascrivere alla riduzione delle spese di gestione e all’incremento dell’utile netto da investimenti.

Fonte: IVASS