di Sergio Luciano

«Nel settore assicurativo l’online, soprattutto grazie ai comparatori, permette una maggiore trasparenza. Bisogna capire se da parte di tutte le compagnie c’è la volontà politica di raggiungere questo obiettivo». A parlare così è Luciano Lucca, presidente di Assiteca, il principale gruppo italiano di brokeraggio assicurativo a capitale interamente privato.

Nei giorni scorsi la società da lui guidata ha perfezionato l’affitto del ramo d’azienda di Gpa (anch’essa società di brokeraggio assicurativo, oggi in concordato preventivo) per la creazione di un player in grado di competere con i principali concorrenti a livello europeo.

 

Domanda. Dottor Lucca, com’è nata la sfida di questa fusione tra Assiteca e Gpa?

Risposta. Gpa ha fatto domanda di concordato preventivo e quindi ha affittato il ramo d’azienda ad Assiteca con la previsione di un successivo acquisto del medesimo ramo. I numeri di Gpa sono significativi: circa 14 milioni di commissioni e circa 80 persone che sono entrate nell’affitto del ramo d’azienda. Gli uffici di Gpa sono stati incorporati nelle città dove era presente una filiale di Assiteca, mentre sono rimasti aperti gli altri otto. Con questi numeri Assiteca dovrebbe al 30 giugno 2014 essere intorno a 60 milioni di fatturato, 500 persone in organico e 26 uffici in tutta Italia.

 

D. Come sta evolvendo il mercato assicurativo?

R. Il mercato vive un momento molto difficile: anche se è anticiclico la crisi dell’industria del Paese non porta investimenti ma anzi porta attenzione ai costi, anche a quelli assicurativi. A questo si unisce una situazione del mercato delle compagnie che vede una forte concorrenza tra Unipol-FonSai e Generali che condizionano tutto il mercato.

 

D. L’introduzione della scatola nera permetterà una svolta nel settore delle assicurazioni?

R. La scatola nera è una modalità corretta, anche se bisogna capire le volontà politiche e quale valore legale può avere nel discorso delle truffe e dei risarcimenti, così come in quello dei testimoni. In questi giorni il governo sta intervenendo gradualmente, oggi la scatola nera è inserita come strumento per raggiungere in seguito degli obiettivi più che come mezzo per agganciare subito un risultato importante. In questo momento la scatola nera profila solo la modalità di guida del guidatore, non fornisce altre indicazioni. In teoria, perché non credo che nel breve periodo si passerà all’atto pratico; si può vedere, ad esempio, se il conducente mantiene le velocità corrette sulla base di quello che è l’input della scatola. Ma siamo solo agli inizi, penso che ci vorrà ancora un po’ prima di vedere il sistema a regime.

 

D. Da questo punto di vista, pensa che l’online possa essere prezioso?

R. Noi siamo dei fautori dell’online, siamo stati pionieri con 6sicuro. L’online è trasparenza, confronto e uno strumento comodo che permette all’acquirente di fare le proprie scelte senza la pressione del venditore o senza affidarsi all’assicuratore. Quello che sorprende è che le grandi compagnie continuano a non essere sull’online, chiedendo di non figurare tra le soluzioni presentate dai siti. Noi vediamo che c’è una spaccatura tra il mercato tradizionale e quello online: è un problema di trasparenza, visto che i comparatori servono proprio a questo.

 

D. A proposito di garanzie, come valuta il passaggio dall’Isvap all’Ivass sotto l’egida di Bankitalia?

R. La presenza dell’Ivass è una cosa assolutamente positiva per tutto il settore, c’è necessità di attenzione verso un comparto che è sempre stato poco trasparente. C’è la necessità che le regole vengano rispettate. Da questo punto di vista, Bankitalia ha una solida tradizione di vigilanza e sono sicuro che permetterà che non si ripetano vicende poco trasparenti, come è invece accaduto in passato.

 

D. Si continua a parlare della riduzione dei costi dell’Rc Auto attraverso la legge di Stabilità. Che cosa pensa di questa attenzione?

R. L’unica strada attraverso la quale il mercato dell’Rc Auto può ridurre le tariffe è la comparazione, facendo in modo che gli italiani possano confrontare i prezzi scegliendo quello più conveniente. Non credo molto a queste delibere del governo, perché abbiamo già visto nel tempo che le cose sono state bypassate, ma credo molto nella pressione politica che il governo può fare nei confronti delle associazioni di categoria per portare avanti una politica di riduzione delle tariffe. Poi va detto che in un Paese dove il governo è stato troppo spesso immobile, sul mercato assicurativo ha fatto molto, da Bersani a Monti a Letta. C’è la comprensione che è un settore nevralgico, che deve essere controllato e tutelato adeguatamente. (riproduzione riservata)