di Anna Messia

Assicurazioni, agenti e consumatori. Sono stati chiamati tutti intorno a un tavolo per tentare di risolvere un annoso problema tutto italiano: quello delle tariffe Rc Auto più care d’Europa. Colpa delle tante frodi che si registrano in Italia, si è sempre detto: colpi di frusta immaginari, incidenti messi a punto sulla carta, rimborsi gonfiati.

Fatto sta che in oltre dieci anni tutti i tentati fatti dai diversi governi per far calare i prezzi sono andati a vuoto. A chiamare tutti a raccolta nei mesi scorsi, Ivass e Antitrust comprese, è stata la senatrice di Nuovo Centrodestra Simona Vicari, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, e dopo tanti incontri e riunioni il risultato è stato il decreto uscito dal Consiglio dei ministri il 13 dicembre, che ha previsto sconti obbligati fino al 5% a vantaggio dei clienti che si faranno riparare l’auto da carrozzerie convenzionate con le compagnie e fino al 7% a chi acconsentirà a farsi installare a bordo la scatola nera in grado di registrare frenate e movimenti in caso di sinistro. Finalmente la soluzione a quel problema tutto italiano delle tariffe Rc Auto più salate di tutta Europa? Forse, intanto sono già divampate le polemiche, alimentate non solo dalle compagnie restie a farsi imporre sconti prefissati, ma anche dai clienti, visto che il decreto non prevede alcun obbligo per le compagnie di offrire riparazioni e scatole nere a sconto. In sostanza, lo faranno solo se vorranno e dunque il pericolo è che alla fine rimanga tutto com’era prima.

Domanda. Senatrice Vicari, c’è davvero il rischio che sul fronte Rc Auto tutto rimanga come prima? Quali riduzioni di prezzi vi aspettate?

Risposta. Credo che ci potrà essere una stabilizzazione della riduzione dei premi. Non abbiamo ritenuto che imporre l’installazione della scatola nera fosse la scelta giusta, ma il decreto prevede altri interventi, soprattutto sul fronte delle frodi, che contribuiranno a far calare le tariffe delle polizze Rc Auto. Come il fatto che non si potranno aggiungere testimoni in un momento successivo alla denuncia o il divieto di cedere il credito in caso di sinistro. Modifiche che hanno l’obiettivo di educare i comportamenti a vantaggio di un sistema di legalità e per evitare che scelte scorrette di pochi facciano salire i prezzi dell’assicurazione per tutti.

D. Chi garantisce però che i vantaggi che le compagnie avranno da questi interventi daranno benefici anche ai clienti?

R. Saranno la concorrenza e la competitività del sistema a far calare i prezzi. Se ci saranno compagnie pronte a riconoscere sconti ai clienti sfruttando questi vantaggi, le altre non potranno che adeguarsi.

D. In una recente audizione l’Antitrust ha però evidenziato che oggi le compagnie offrono scatole nere e risarcimenti solo a pochi clienti, con sconti risicati. Perché dovrebbero cambiare le cose?

R. Il problema non è tanto lo scarso utilizzo di questi strumenti, basti pensare che ci sono già un milione di scatole nere montate sulle auto, ma il fatto che finora non ci sono stati sconti significativi per i clienti e il decreto interviene proprio su questo aspetto, fissando uno sconto minimo. Anche perché nel frattempo continuano a calare i prezzi per delle scatole nere (spesa a carico delle compagnie, ndr).

D. Ritiene che ci possano essere ritocchi alle norme in fase di conversione del decreto alla Camera e al Senato?

R. Si potranno chiarire alcuni punti del decreto anche alla luce delle osservazioni che arriveranno da consumatori e parti sociali.

D. A che punto è invece la tabella unica per il risanamento dei danni fisici richiesta a gran voce dalle compagnie assicurative?

R. Spero possa essere presto sottoposta al Consiglio dei ministri. Come richiesto dal Parlamento, è in atto un approfondimento in commissione Finanza alla Camera e stiamo svolgendo le audizioni informali in tempi molto rapidi.

D. State lavorando ad altri interventi in materia Rc Auto? A che punto è per esempio la riforma del sistema bonus-malus di classificazione dei clienti, ormai inefficiente?

R. Con gli interventi previsti ci siamo messi sulla strada giusta, ora bisogna proseguire. Serve approvare le tabelle sulle lesioni micropermanenti e un contestuale intervento sul risarcimento del danno morale ed eventualmente dei parenti in caso si morte di un congiunto. Si ricordi che su quest’ultimo aspetto i risarcimenti italiani sono tra i più alti d’Europa, mentre con Ivass stiamo lavorando per la revisione del sistema bonus-malus in modo da creare strumenti che valorizzino gli utenti virtuosi, evitando le attuali sottoclassi che oggi disincentivano il trasferimento dei clienti tra compagnie. (riproduzione riservata)