di Anna Messia

Tornano a riunirsi i soci di risparmio di categoria A di Fondiaria-Sai, pronti a dare di nuovo battaglia. La convocazione è prevista per la prossima settimana e la prima chiamata sarà martedì 10, anche se è più probabile che la riunione si terrà in terza convocazione giovedì 12 all’Atahotel Executive di Milano (a differenza dei primi due appuntamenti convocati nello studio notarile Marchetti).

Un incontro durante il quale il rappresentante comune degli azionisti di risparmio di categoria A, l’avvocato Dario Trevisan, dovrà fornire aggiornamenti rispetto alla riunione di fine marzo, quando il 40% degli azionisti rnc di categoria A decise di dargli mandato per esercitare tutte le azioni legali necessarie per impugnare le delibere societarie di giugno 2012 che portarono all’aumento di capitale da 1,1 miliardi, necessario al salvataggio della compagnia assicurativa e alla successiva integrazione con Unipol. Motivo: le operazioni sul capitale sarebbero state lesive dei diritti patrimoniali della categoria. L’unico modo per evitare lo scontro e quindi rinunciare a ogni azione legale sarebbe stato ottenere dal consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai una contropartita ben precisa: la conversione delle azioni di risparmio A in azioni di risparmio B nel rapporto di 1 a 177, previo pagamento di 13 euro per ogni azione di risparmio A. Una richiesta che però, secondo la società guidata da Carlo Cimbri, sarebbe destituita di ogni fondamento, tanto che, come riferito dallo stesso Trevisan nella relazione messa a punto in vista delle prossime riunioni, «i numerosi tentativi volti a perseguire un componimento bonario della vertenza non sono andati a buon fine». Il rappresentate comune ha così deciso di impugnare le delibere dello scorso giugno davanti al tribunale di Torino ribadendo le stesse motivazioni presentate nella riunione di marzo. L’udienza, inizialmente prevista per il 26 novembre, è stata poi spostata all’11 dicembre; ecco perché è probabile che si scelga di aspettare il giorno dopo, giovedì 12, per aggiornare gli azionisti di risparmio e valutare eventuali contromisure. Tra l’altro la decisione del Tribunale, qualora fosse favorevole agli azionisti, secondo Trevisan potrebbe avere ripercussioni anche sui concambi fissati per il progetto di fusione tra Premafin, Unipol e Milano in Fondiaria-Sai. «La fusione, di per sé positiva per il futuro della società», spiega Trevisan «si innesta su un’operazione di aumento di capitale che, quanto alla struttura di distribuzione dell’utile, è invece distorsiva», aggiunge. Effetti distorsivi che, secondo il rappresentante, verrebbero accentuati con la fusione, non essendo risolta la problematica degli azionisti di risparmio categoria A. Anche se in ogni caso tutti gli azionisti di risparmio manterranno invariato «il diritto risarcitorio senza che l’attuale progetto di fusione possa impedirne l’esercizio», puntualizza Trevisan nella relazione preparatoria alla riunione della prossima settimana.

C’è infine un altro punto che il rappresentante degli azionisti è pronto a sollevare nella riunione del 12. Riguarda il prestito convertendo da 201,8 milioni di euro che è stato riservato alle banche creditrici di Fondiaria-Sai e a Unipol Gruppo Finanziario, con inevitabili effetti diluitivi, anche se ancora da calcolare, su chi è rimasto escluso dall’operazione, azionisti di risparmio compresi. Una scelta presa senza il vaglio dell’assemblea speciale degli azionisti di risparmio di categoria A, fa notare Trevisan, il quale è pronto a ricevere il mandato per richiedere un parere legale sulla questione e per poter eventualmente impugnare le delibere; altre armi a disposizione del rappresentante degli azionisti per incassare qualche punto nel confronto conUnipol. (riproduzione riservata)