L’obiettivo, indicato nel piano industriale del gruppo Mediobanca, è sempre quello di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016. Ma grazie all’incremento delle masse superiore al previsto (a fine 2013 è già stato superato il target di 14 miliardi fissato per fine piano), CheBanca!, l’istituto retail multicanale di Piazzetta Cuccia, operativo dal 2008, potrebbe raggiungere il break-even prima del previsto.

E per farlo la banca, guidata dall’amministratore delegato Gianluca Sichel, e dal direttore generale, Roberto Ferrari, intende allargare l’offerta alla clientela con prodotti meno legati alla dinamica dei tassi di interesse (come il conto di deposito) e che rendono di più in termini di commissioni. «L’obiettivo che ci poniamo», spiega Ferrari a MF-Milano Finanza, «è quello di diventare la prima banca per i nostri clienti, e per questo è necessario offrire loro non solo prodotti semplici come il conto di deposito o il conto corrente, ma allargare l’offerta anche ad altri prodotti, come il risparmio gestito, che ci permettano allo stesso tempo di avere un maggiore equilibrio nel conto economico tra ricavi legati agli interessi e ricavi da commissioni».

Domanda. Sul mercato italiano esiste già un’ampia offerta di prodotti di risparmio gestito. Come pensate di farvi spazio in un settore fortemente presidiato da reti di promotori e banche retail?

Risposta. Crediamo di poterlo fare grazie a un’offerta che riteniamo innovativa per il mercato italiano. Da un lato, infatti, le banche retail tradizionali, collocando prevalentemente i fondi delle Sgr del gruppo, limitano la libertà di scelta dei clienti. Dall’altro l’offerta delle reti di promotori, pur essendo più variegata in termini di prodotti, porta con sé maggiori oneri per la clientela, che spesso si trova a fare i conti con commissioni di sottoscrizione, di performance e di uscita.

D. Voi invece cosa proponente?

R. In primo luogo l’offerta di CheBanca! non prevede, come nel caso delle tradizionali banche retail, il collocamento di prodotti della casa. Ai nostri clienti mettiamo invece a disposizione una gamma di 1.800 fondi, selezionati tra quelli delle principali case d’investimento presenti sul mercato. Ma soprattutto offriamo una politica di prezzo più trasparente e meno onerosa rispetto agli altri.

D. In che senso?

R. La nostra offerta non prevede alcuna fee di ingresso, né commissioni di performance, tantomeno penali nel caso in cui il cliente decidesse di uscire dal fondo prima della sua scadenza. L’unico costo previsto è la commissione di gestione, determinata e stabilita dal fondo stesso, e che dunque varia a seconda del prodotto

D. Quindi voi come guadagnate?

R. Abbiamo stipulato accordi con le società di gestione dei fondi che retrocedono a CheBanca! parte della commissione pagata dal cliente. Il quantum varia da gestore a gestore.

D. Non è che così sarete più invogliati a collocare quei fondi che vi retrocedono una commissione più elevata?

R. È un rischio che i nostri clienti non corrono, visto che potranno liberamente scegliere tra i 1.800 fondi che abbiamo messo a loro disposizione.

D. Non tutti però sono in grado di valutare autonomamente qual è il fondo più adatto alla proprie esigenze.

R. Proprio per questo abbiamo previsto due modalità di selezione dei prodotti, entrambe multicanale (online e in filiale, ndr). Con la modalità «self» chi è già abituato a investire in questo tipo di prodotti finanziaria potrà muoversi liberamente sulla nostra piattaforma online, prendendo informazioni sui fondi venduti e in più la possibilità di metterne a confronto le caratteristiche. Chi invece avrà necessità di essere assistito potrà ricorrere alla modalità «help», in cui un percorso guidato permetterà di selezionare il prodotto più adatto alle proprie esigenze, sia in termini di durata sia in termini di rischio/rendimento.

D. Pensate di avvalervi anche di una rete di consulenti?

R. No, non è nei nostri piani. CheBanca! vuole continuare a essere una banca multicanale dalla struttura di costi leggera. In questo modo possiamo essere più competitivi riuscendo a offrire al cliente un servizio meno oneroso. In particolare, per quanto riguarda il collocamento di prodotti di risparmio gestito, puntiamo a essere una terza via tra le banche retail tradizionali e le reti di promotori.

D. Che obiettivo di raccolta avete?

R. Puntiamo a raccogliere circa 600 milioni entro il primo anno e a salire fino a 2 miliardi a fine 2016, nell’ambito di una raccolta complessiva di CheBanca! che, in base al piano industriale, dovrebbe attestarsi a circa 14 miliardi.

D. CheBanca! è nata per raccogliere fondi che andassero a finanziare altri business diMediobanca. Non c’è il rischio che collocando prodotti di risparmio gestito vi priviate di una parte di questa liquidità?

R. Questo è vero, ma è altrettanto vero che, offrendo prodotti come il risparmio gestito, possiamo avere un maggiore equilibrio nel conto economico, aggiungendo ricavi da commissioni a quelli legati al margine di interesse.

D. Dopo aver lanciato il risparmio gestito pensate di allargare ulteriormente la vostra offerta?

R. Nel corso del 2014 abbiamo intenzione di sviluppare una proposta relativa ai prodotti assicurativi e previdenziali. Ma anche in questo caso con una piattaforma aperta e senza accordi in esclusiva con un gruppo assicurativo in particolare. (riproduzione riservata)