Pagina a cura DI TANCREDI CERNE Agenzie di rating nel mirino di Bruxelles. Parlamento, Consiglio e Commissione europei hanno raggiunto un accordo sulle nuove regole comunitarie sull’attività delle agenzie di rating all’interno del Vecchio continente. Al termine di un tour de force di negoziati, le tre istituzioni Ue hanno raggiunto uno storico accordo che introduce una serie di provvedimenti per ridurre la dipendenza eccessiva dal rating, regolamentare la tempistica dei giudizi sul debito pubblico, ridurre i confl itti d’interesse e stabilire un regime di responsabilità civile. Il nuovo regolamento dovrebbe entrare in vigore nei primi mesi del 2013, una volta terminata la procedura d’adozione. «Le agenzie di rating dovranno essere più trasparenti quando valuteranno gli stati, saranno tenute a rispettare regole sulla tempistica dei rating e giustifi care quella dei giudizi non richiesti », ha spiegato il commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier, aggiungendo che Fitch, Standard & Poor’s, Moody’s e le altre società minori dovranno inoltre seguire regole più strette che le renderanno maggiormente responsabili per gli errori in caso di negligenza o intenzionalità ». Primo punto chiave, le misure che danno un giro di vite ai rating a orologeria sul debito dei paesi Ue: a partire dal 2014, le agenzie potranno esprimere i loro giudizi solo tre volte l’anno secondo un calendario preciso fi ssato entro la fi ne dell’anno solare precedente. Le comunicazioni dei rating dovranno inoltre avvenire sempre di venerdì a mercati chiusi e almeno un’ora prima della loro apertura. Le informazioni utilizzate per formulare il giudizio dovranno poi essere accessibili sia agli stati sia agli investitori, mentre tutti i rating saranno raccolti su una piattaforma comunitaria. Altro punto-chiave, la riduzione della dipendenza eccessiva dai rating da parte delle istituzioni fi nanziarie e dalle autorità europee di supervisione. Anche da un punto di vista legale. Entro il 2020, infatti, tutti i riferimenti nella legislazione comunitaria al rating esterno dovranno essere eliminati quando fanno scattare reazioni automatiche. «Non chiudiamo la porta all’idea della creazione di un’agenzia di rating, come vuole il Consiglio europeo», ha chiarito il commissario Ue per il mercato interno, Barnier. Ma le novità non fi niscono qui. Il nuovo regolamento ha introdotto anche il concetto di responsabilità civile per le agenzie di rating: emettitori o investitori potranno, infatti, chiedere i danni all’agenzia di rating che, secondo le prove fornite dai primi, abbia intenzionalmente o per negligenza grave commesso errori nella valutazione o violato le nuove norme. Stretta anche sui confl itti d’interesse: divieto di superare la quota del 5% per azionista in più agenzie, e divieto di notazione per quelle società di cui l’agenzia stessa detiene quote superiori al 10%. Infi ne, è stato introdotto l’obbligo di rotazione ogni 4 anni per la valutazione di prodotti fi nanziari complessi, mentre gli emettitori dovranno fare ricorso almeno a una piccola agenzia di rating oltre alle tre grandi (Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch). «Con le nuove norme, che devono ora essere formalmente adottate dall’Europarlamento, probabilmente durante la plenaria di gennaio, è stato fatto un importante passo in avanti», ha sottolineato il relatore dell’aula di Strasburgo Leonardo Domenici. «Raramente c’è stata una distanza così grande tra il punto di partenza del Parlamento e quello del Consiglio », ha aggiunto Domenici, dicendosi soddisfatto per il testo uscito dal negoziato, definito «non facile» dallo stesso Barnier. © Riproduzione riservata