I cda di Unipol, Fondiaria- Sai, Premafin e Milano assicurazioni, hanno approvato il progetto di fusione e fissato i rapporti di cambio tra le azioni delle società coinvolte nell’operazione. I concambi prevedono: 0,05 azioni ordinarie Fonsai ogni azione ordinaria Premafin; 1,497 azioni ordinarie Fonsai ogni azione ordinaria Unipol assicurazioni; 0,339 azioni ordinarie Fonsai ogni azione ordinaria Milano assicurazioni; 0,549 azioni risparmio B Fonsai ogni azione di risparmio Milano assicurazioni. Agli azionisti di Unipol andrà il 61% del nuovo gruppo, a quelli di Premafin lo 0,85%, a quelli di Fonsai il 27,46% e a quelli della Milano il 10,69%. Per effetto dell’acquisto di azioni ordinarie Fonsai effettuato da Unipol nel contesto dell’aumento di capitale, completato lo scorso settembre 2012, la quota di partecipazione di Ugf in UnipolSai si attesterà al 63%. I rapporti di concambio e la convenienza e correttezza dell’operazione sono stati giudicati positivamente anche dai comitati parti correlate delle società coinvolte nella fusione, spiega la nota. Il gruppo UnipolSai stima di raggiungere nel 2015 un utile netto consolidato di 814 milioni di euro. I premi Danni sono visti a 8,9 miliardi, i premi Vita a 6,7 miliardi. A fine 2015 il combined ratio lavoro diretto è previsto al 93%, il margine di solvibilità a circa il 180%. D a l l ’ o p e r a z i o n e s i stimano sinergie per 350 milioni al 2015. Il piano 2013-2015 è stato aggiornato rispetto a quanto stimato lo scorso giugno. Le principali aree di impatto delle sinergie sono tre. Per i costi operativi le sinergie sono di 180 milioni, il 17% della base costo aggregata. Nell’area tecnica Danni le sinergie ammontano a 100 milioni mentre nei ricavi le sinergie sono stimate pari a circa 70 milioni. Sarà necessario sostenere costi di integrazione relativi al triennio 2013-2015, il cui valore complessivo è stimato in circa 300 milioni. Il completamento della fusione è previsto nel secondo semestre 2013, «auspicabilmente da luglio», come ha detto l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri nel corso della conference call, che ha illustrato l’architettura della fusione. © Riproduzione riservata