Da un sondaggio condotto da Zurich Insurance Group (Zurich) in otto Paesi europei, risulta che le polizze sulla vita e quelle relative ad auto e casa sono i prodotti assicurativi più importanti per gli europei. Dall’indagine emerge anche che le preoccupazioni a scuola o al lavoro, insieme alla crisi finanziaria, al contesto economico-sociale e ai timori legati alla famiglia sono le principali ragioni che ci tengono svegli la notte. La malattia o la perdita di una persona cara, poi, sono considerate il rischio maggiore. Tutti i Paesi concordano infine nell’affermare che il proprio partner, la famiglia e gli amici rappresentano la principale fonte di sicurezza.

Il sondaggio Zurich, realizzato in collaborazione con Gfk Eurisko, ha coinvolto, oltre all’Italia, anche l’Austria, la Germania, il Portogallo, la Russia, la Spagna, la Svizzera e il Regno Unito. Cosa vi tiene svegli la notte; qual è secondo voi il vostro maggiore rischio; quale prodotto  assicurativi ritenete più importante; che cosa assicurereste se vi fosse possibile e cosa vi fa sentire più al sicuro, queste sono le 5 domande su cui si sono confrontati oltre 4.500 intervistati di età superiore ai 14 anni (si vedano le tabelle riassuntive allegate).

I risultati forniscono un interessante specchio della realtà europea, in un contesto caratterizzato ovunque da difficoltà e timore per l’attuale crisi finanziaria, considerata da buona parte degli intervistati come la prima fonte di inquietudine.

In Italia la crisi disturba il sonno al 30% degli intervistati, preceduta solo dalle preoccupazioni per la famiglia e per i figli (42%) ed a quelle di tipo economico (40%). Come succede per l’Italia, anche in Spagna e Portogallo la crisi rappresenta il pensiero principale, rispettivamente per il 64% e il 50% degli intervistati. Gli austriaci (15%), gli svizzeri (6%) e i tedeschi (10%), invece, i cui Paesi di origine godono di una situazione finanziaria meno instabile, non la considerano tra le preoccupazioni principali, mettendo ai primi posti la pressione sul lavoro o a scuola e le preoccupazioni per i figli o la famiglia.

Tutti i Paesi sono poi concordi nel considerare la malattia e la perdita dei propri cari come i rischi principali; in Italia tali dati sono il 64% e il 58% rispettivamente per malattia e perdita dei propri cari, seguiti dal 34% che teme la perdita dell’autosufficienza e dal 29% che ha paura di cadere in povertà.

Per quanto riguarda i prodotti assicurativi, quasi sette italiani su 10 (66%), dovendo scegliere tra le tre tipologie di polizze più importanti mettono al primo posto l’assicurazione sulla vita, seguita dall’assicurazione contro gli infortuni (53%) e dall’RC auto (45%). Della stessa opinione i portoghesi, gli spagnoli e i russi (rispettivamente 76%, 70% e 63%), a differenza degli svizzeri e dei tedeschi che mettono invece al primo posto la copertura per la responsabilità civile. Agli ultimi posti nel Belpaese l’assicurazione extraprofessionale (4%), per i viaggi (5%) e quella per la tutela legale (8%).

In un mondo ideale in cui fosse possibile assicurare qualunque cosa, tutti gli europei coinvolti, senza eccezioni, metterebbero al primo posto l’assicurazione sulla salute, per se stessi e per la propria famiglia. In Italia, al secondo posto viene menzionata la sicurezza economica (58%), seguita dalla garanzia del posto di lavoro (47%). Dello stesso parere, anche i Paesi del bacino mediterraneo e la Russia, mentre i paesi di lingua tedesca – potendo – assicurerebbero anche la pace.

Infine, tutti gli europei, si sentono maggiormente al sicuro insieme al proprio partner o alla propria famiglia, con percentuali che vanno dall’79% al 92% (in Italia tale percentuale è pari all’80%), mentre gli amici occupano il secondo posto. Gli Italiani inoltre si sentono al sicuro anche grazie alla propria assicurazione (il 24%) e grazie alla polizia (il 20%).

Dario Moltrasio – Head of Retail Distribution per Zurich Global Life in Italia – ha così commentato – «Dalla ricerca emergono senz’altro dati interessanti che riflettono anche una certa dicotomia della realtà del nostro Paese. Se da una parte, infatti, gli italiani dicono di prediligere i prodotti vita e di essere preoccupati per il futuro dei propri figli e della propria famiglia, dall’altro i prodotti che assicurano tali generi di necessità non sono poi così realmente diffusi in Italia. Ciò che colpisce in tal senso infatti è che il numero di polizze Temporanee Caso Morte vendute in Italia è particolarmente limitato rispetto al totale della popolazione. In generale – continua Moltrasio – ritengo che questi risultati diano segnali interessanti in termini di bisogno di sicurezza, che gli operatori del mercato assicurativo sono chiamati a soddisfare attraverso un giusto mix di offerta e vicinanza al cliente. E anche con uno specifico supporto formativo, temi in merito ai quali noi di Zurich siamo da sempre molto sensibili e su cui puntiamo in molte nostre iniziative.»