L’ISVAP ha elaborato i dati statistici relativi ai premi lordi contabilizzati del portafoglio  diretto italiano nei rami vita e danni  nei primi nove mesi del  2012, nonché alla nuova  produzione dei rami vita. I dati si riferiscono alle imprese di assicurazione nazionali e alle  Rappresentanze per l’Italia di imprese di assicurazione con sede legale in Stati non appartenenti allo Spazio Economico Europeo (S.E.E.).

Per quanto riguarda le Rappresentanze per l’Italia di imprese dello S.E.E., sottoposte al controllo delle Autorità di Vigilanza dei rispettivi paesi di origine, sono stati riportati, in forma aggregata, i dati relativi alle 57 imprese che hanno partecipato alla rilevazione, su un  totale di 92 ammesse ad operare in Italia in regime di stabilimento.

La raccolta premi realizzata complessivamente nei rami vita e danni dalle imprese  nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. nei primi nove mesi del 2012 ammonta a 75.616,6 milioni di euro,  con un decremento del 7,7% rispetto al corrispondente periodo del 2011, quando si era osservato un calo del 13% sul 2010 (anno in cui l’ammontare della raccolta premi aveva raggiunto il massimo storico).

In particolare, come sintetizzato nel seguente prospetto, i premi vita, pari a 50.448,7 milioni di euro, mostrano una riduzione del 10,2%, con un’incidenza sul portafoglio globale vita e danni che si attesta al 66,7% (68,6% nello stesso periodo del 2011); il portafoglio danni, che totalizza 25.167,9 milioni di euro, si riduce  del 2,1%, con un’incidenza del 33,3% sul portafoglio globale (31,4% nello stesso periodo del 2011).

Per quanto riguarda la raccolta premi complessiva (vita e danni) e del solo comparto danni, le variazioni suindicate sono lievemente influenzate sia dall’uscita dal portafoglio diretto italiano dei rami danni di una impresa nazionale, il cui portafoglio è stato totalmente  assegnato alla fine del 2011 a  una Rappresentanza in Italia di impresa SEE, sia dalla  cessazione dell’attività di due imprese nazionali che sono state sottoposte a liquidazione  coatta amministrativa nel 2011. Le medesime variazioni calcolate su basi omogenee (ossia escludendo dai dati relativi ai primi nove mesi del 2011 la raccolta premi delle suddette tre  imprese uscite dal portafoglio diretto italiano danni), evidenzierebbero, per le imprese nazionali e le Rappresentanze in Italia di imprese extra SEE, un calo della  raccolta  complessiva (vita e danni) e dei soli rami danni pari, rispettivamente, al 7,4% ed all’1,3%.

I dati relativi alla raccolta realizzata nei rami vitain calo del 10,2% globalmente – sono riportati nell’Allegato – Tav. 1. Il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana), con 36.983,5 milioni di euro,  cala del 13,3% rispetto ai primi nove mesi del 2011; il ramo III (assicurazioni le cui  prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), con 9.806 milioni di euro, si decrementa dello 0,3% rispetto al corrispondente periodo del 2011;  la raccolta del ramo V (operazioni di capitalizzazione) ammonta a 2.072,9 milioni di euro, con  un decremento del 16,8%. Tali rami incidono sul totale premi vita rispettivamente per il 73,3%, per il 19,4% e per il 4,1% (rispettivamente il 75,9%, il  17,5% e  il 4,4% nello stesso  periodo del 2011).

Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 1.482,3 milioni  di euro, con un incremento del 34,2% rispetto allo stesso periodo del 2011) rappresentano il  2,9% del portafoglio vita (2% nei primi nove mesi del 2011). La raccolta relativa alle  assicurazioni complementari  (74,9 milioni di euro) e alle assicurazioni di ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili: 29,1 milioni di euro) incide, infine, per  il restante 0,2% sul totale premi vita (come nel corrispondente periodo del 2011).

Con riferimento ai  patrimoni gestiti per i fondi pensione, illustrati nel seguente prospetto, essi sono pari, nel complesso, a 11.021,5 milioni di euro, con un incremento del  16,1% rispetto al 30 settembre 2011.  Alla fine del terzo trimestre 2012 il patrimonio complessivo gestito relativo ai fondi pensione è così ripartito: fondi pensione aperti (4.419,5 milioni di euro), fondi pensione negoziali con garanzia  (3.620,9 milioni di euro), fondi  pensione negoziali senza garanzia non ricompresi nel ramo VI (2.981,1 milioni di euro).

Dalla ripartizione per  canale distributivo della raccolta premi  (Allegato  – Tav. 2), si nota che gli sportelli bancari e postali intermediano il 50,9% del portafoglio vita (in deciso calo rispetto al  57,9% nel corrispondente periodo del 2011). Seguono i promotori  finanziari (22,5%, in aumento rispetto al 17,7% nei primi nove  mesi del 2011), le agenzie con mandato (14,3% rispetto al 13,9% nel corrispondente periodo

del 2011), le agenzie  in economia e gerenze (10,6%  rispetto al 9,2% nel  corrispondente  periodo del 2011),  i brokers (1,3% rispetto all’1% dei primi nove mesi del 2011) e le  altre  forme di vendita diretta (0,4%, in confronto allo 0,3% nell’analogo periodo del 2011). La nuova produzione emessa (Allegato – Tav. 3) si attesta a 32.889,4 milioni di euro,  con una riduzione del 7,9% rispetto al terzo trimestre del 2011.

In particolare, come si rileva dal seguente prospetto, per quanto riguarda l’andamento  della nuova produzione  dei principali rami, si osserva  che il ramo I, con 23.392,1 milioni di  euro, registra un decremento del  13,1% rispetto ai primi nove mesi del 2011; per contro, il  ramo III, con  7.450,1 milioni di euro, si  incrementa del  7,4% rispetto al corrispondente  periodo del 2011; la nuova produzione del ramo V ammonta a 1.067,1 milioni di euro, con un  decremento del 16,8%. Tali rami incidono sul totale della nuova produzione vita rispettivamente per il 71,1%, per il 22,7% e per il 3,2% (rispettivamente il 75,4%, il 19,4% e il  3,6% nei primi nove mesi del 2011). Per quanto riguarda i restanti rami, la nuova produzione di ramo VI (963,7 milioni di euro), IV (9,7 milioni di euro) e delle assicurazioni complementari (6,7 milioni di euro) rappresenta nel complesso  il 2,9% del totale  rami vita (1,6% nei primi  nove mesi del 2011).

I dati relativi alla raccolta realizzata nei rami danni – in calo del 2,1% – sono riportati nell’Allegato – Tav. 4.

Il portafoglio premi dei rami R.C. autoveicoli terrestri e R.C. veicoli marittimi, lacustri e fluviali ammonta complessivamente a 13.075,3 milioni di euro, manifestando una flessione dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2011, con un’incidenza del 52% sul totale rami danni (51,1% nei primi nove mesi del 2011) e del  17,3% sulla raccolta complessiva (16% nel corrispondente periodo del 2011).

La variazione percentuale calcolata  su basi omogenee rispetto al 2011 evidenzierebbe, invece, un decremento della raccolta dello 0,3%.

Nell’Allegato – Tav. 4 è riportata anche la variazione della raccolta relativa agli altri rami danni calcolata su basi omogenee.

Tra tali rami, quelli con  produzione più elevata, e quindi con maggiore incidenza sul totale, sono:  Infortuni con  l’8% (7,9% nei primi nove mesi del 2011), R.C. generale con il 7,3%  (7,4% nel 2011), Corpi di veicoli terrestri con il  7,6%  (in significativa contrazione  rispetto all’8,1% del corrispondente periodo del 2011), Altri danni ai beni con il 6,9% (6,8%), Malattia con il  5,7% (5,6% nel 2011),  Incendio ed elementi naturali con il 5,5% (come nel  2011).

L’analisi per canale distributivo continua  a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, anche se la stessa  continua leggermente a  contrarsi rispetto alle precedenti rilevazioni. Infatti, tale canale colloca l’82% del portafoglio  danni (82,3% nei primi nove mesi del 2011) e l’87,4% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (88,4% nel corrispondente periodo del 2011). Da segnalare, infine, la crescita della quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta, sia con riguardo alla globalità del portafoglio danni (5,6% rispetto al 5,2% nei primi nove mesi del 2011), sia con riferimento al solo ramo R.C. auto (8% rispetto al 7,1% nel corrispondente periodo del 2011).