di Stefania Peveraro

Potrebbe essere l’anno della borsa per Octo Telematics, il gruppo specializzato nella fornitura di sistemi e servizi telematici per il mercato assicurativo auto e dell’automotive, controllato indirettamente al 90% dal fondo Charme II, gestito da Montezemolo & Partners sgr affiancato dai fondi Amadeus Capital Partners e R Capital Management.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nei giorni scorsi Goldman Sachs ha ottenuto dagli azionisti di Octo Telematics il mandato per esplorare possibili strade di valorizzazione della partecipazione.

Una formula di rito per dire che gli azionisti sono aperti a valutare manifestazioni di interesse da parte di nuovi investitori, ma anche e soprattutto che vogliono vagliare la possibilità di quotare la società in borsa, non necessariamente a Piazza Affari. Anzi, l’idea sarebbe quella di sbarcare su un listino dove le società tecnologiche sono di casa; quindi a New York, Londra o un listino del Nord Europa.

Octo Telematics è una macchina da soldi, con una marginalità superiore al 60%, e quindi può aspirare a multipli di valutazione molto elevati, tipici appunto delle società tecnologiche. Secondo quanto riportato da Mergermarket nei giorni scorsi, si parla di una valutazione di almeno dieci volte l’ebitda del 2012 e cioè di oltre 500 milioni di euro. Ma, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Goldman Sachs sta ragionando addirittura su un valore attorno a 1 miliardo di euro.

Nel 2011 il gruppo aveva chiuso il bilancio con un fatturato di 69,6 milioni (dai 56 milioni del 2010), un ebitda di 44,3 milioni (+28%) e un utile netto di 6,7 milioni (da 4 milioni), in presenza di un debito finanziario netto di 50,2 milioni (in calo da 58,5 milioni), rappresentato per la maggior parte dalle linee senior messe a disposizione da Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) in occasione del buyout del 2010. Quest’anno i numeri miglioreranno ancora, con un ebitda che è previsto in crescita di un ulteriore 30% e quindi vicino ai 55 milioni, che potrebbe raggiungere i 70 milioni nel 2013. Per Matteo Di Montezemolo, alla guida di Charme, e per gli altri fondi potrebbe rivelarsi un’operazione molto redditizia, visto che sono entrati nel capitale di Octo Telematics soltanto nell’aprile 2010 con una valutazione di 4-5 volte l’ebitda del 2009, cioè di 130-160 milioni.

Tra i potenziali interessati, oltre a una serie di fondi di private equity, ci saranno parecchi soggetti industriali del settore assicurativo, perché proprio dai clienti di quel settore arriva la fetta più grande dei ricavi di Octo Telematics, attorno al 90%. Nel 2011 il fatturato derivante dal canale assicurativo era stato di 61,9 milioni dai 50,6 milioni del 2010 (+22%). Come già sottolineato nella relazione al bilancio 2011, infatti, le prospettive di sviluppo del business di Octo Telematics in Italia hanno ricevuto un’ulteriore spinta grazie al decreto legge del 24 gennaio 2012, che all’articolo 32 riconosce alla cosiddetta «scatola nera» e più in generale alla telematica assicurativa una funzione di prevenzione dalle frodi che potrà agevolare le compagnie assicurative (diminuzione delle frodi) e i clienti finali (riduzione delle tariffe). Non solo. Con l’entrata in vigore della nuova direttiva europea di genere sulla parità di trattamento tra uomini e donne le compagnie assicurative dovranno prendere come riferimento nuovi fattori per individuare il rischio dei propri clienti e quindi il giusto premio da applicare. Così, per quanto riguarda l’Rc Auto le compagnie assicurative potrebbero utilizzare la scatola nera da installare sulle automobili per conoscere le abitudini di guida dei clienti e quindi il loro rischio, a prescindere dal sesso. Una manna per Octo Telematics, che nell’ultimo paio d’anni ha sviluppato il proprio business a livello internazionale, tanto che oggi, si legge sempre nella relazione al bilancio, gestisce la più grande flotta telematica in Europa per numero di clienti attivi. (riproduzione riservata)