di Paola Valentini

Patrick Dixneuf, ex Allianz, è amministratore delegato di Aviva in Italia dal giugno 2012, dopo essere entrato nel gruppo nel gennaio 2011 come chief operating officer di Aviva Europe. Con oltre 300 anni di storia, la compagnia assicurativa, leader nel Regno Unito (inclusa l’Irlanda), è presente in altri sei Paesi: Canada, Francia, Polonia, Spagna e Singapore e appunto l’Italia dove è all’ottavo posto secondo i dati Ania e conta su 2,5 milioni di clienti con una raccolta nel vita di 1,5 miliardi e con premi netti nel danni di 227 milioni. Per fare il punto sulle strategie nel mercato tricolore Milano Finanza ha incontrato Dixneuf nella nuova sede italiana di Aviva, all’ottavo piano di un edificio della zona nord di Milano. Domanda. Da gennaio 2013 Aviva avrà un nuovo ad, Mark Wilson. Quali sono le priorità del gruppo in Italia nei prossimi mesi? Risposta. Aviva ha investito in Italia 1 miliardo di euro, vogliamo far rendere al meglio questo capitale, considerando che le compagnie assicurative devono affrontare la volatilità dei mercati che impatta sui bilanci e hanno davanti sfide importanti, prima tra tutte quella normativa. D. In che senso? R. Mi riferisco alla normativa europea cosiddetta Solvency 2. Ad esempio la grande penetrazione delle polizze vita tradizionali di ramo I nel mercato italiano è un fattore da considerare perchè questi prodotti assorbono molto capitale secondo tali disposizioni. Se per le compagnie italiane il ramo I può arrivare a rappresentare fino ai tre quarti del mix di prodotto, in Avia la composizione delle polizze vita è a oggi più bilanciata, con un ramo I che si attesta intorno al 50% a favore di altri prodotti di investimento. D. Quali le soluzioni? R. È necessario un aggiustamento della normativa tenendo conto che la sua elaborazione è partita prima della crisi finanziaria che dura ormai da cinque anni. In ogni caso, le polizze dovrebbero in qualche modo evolvere da prodotti di risparmio a prodotti di protezione che si basano sui rischi. A questo proposito nei prossimi mesi, Aviva sarà concentrata sullo sviluppo dell’offerta unit linked e di protezione. Tra gli altri prodotti che verranno lanciati si segnalano una polizza pip con Unicredit, un fondo pensione con Ubi e l’assicurazione auto con il Banco Popolare. D. E gli altri obiettivi? R. Puntiamo a migliorare la qualità del servizio per i nostri clienti. Inoltre siamo orientati a una crescita selettiva che porti prima di tutto a uno sviluppo delle nostre partnership e della rete di agenti esistente e anche dei promotori finanziari e dei broker specializzati. Abbiamo una rete di 500 agenti, che sono da sempre plurimandatari, e ai 50 più attenti al mondo Aviva dedichiamo una serie di servizi ad hoc. Nel danni, intendiamo focalizzarsi su una sempre più puntuale gestione dei sinistri. (riproduzione riservata)