Ci vorranno dieci anni, prima che Royal Bank of Scotland (Rbs) possa rientrare pienamente nel settore privato. Le previsioni sono dello stesso istituto britannico, secondo quanto riportava ieri il quotidiano Times, che citando fonti interne a Rbs sottolineava che comunque il ritorno al dividendo, nonostante il controllo statale, potrebbe esserci già entro la fine del 2014. Il piano per liberarsi dallo scomodo socio pubblico prevede che successivamente, e dopo almeno un altro anno e mezzo a consolidare il bilancio, Londra dovrebbe iniziare a vendere. La scansione prevederebbe quattro tranche di emissioni azionarie, ciascuna da oltre 10 miliardi di sterline, visto che l’intervento pubblico per salvare la banca nel 2008 era costato 45,5 miliardi di sterline (a fronte dell’82% del capitale di Rbs che passò sotto il controllo di Londra). La tempistica dilatata per l’uscita dello Stato è motivata anche da una congiuntura tutt’altro che facile per il credito britannico, come confermato dall’allarme della Bank of England la scorsa settimana