A fine 2011 le passività finanziarie delle famiglie italiane, pari a 900 miliardi di euro erano costituite per circa il 42% da mutui per l’acquisto dell’abitazione; la quota di indebitamento per esigenze di consumo ammontava a circa il 13,6%, le rimanenti forme di prestiti al 20% così come i debiti commerciali e gli altri conti passivi. E’ quanto si legge nel Supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane.
Negli ultimi due anni è fortemente rallentato il valore dei mutui per l’acquisto dell’abitazione: il loro incremento si e’ stabilizzato sul 2% annuo contro un valore di circa il 15% annuo del periodo 1995-2009. Anche il credito al consumo ha fatto registrare una forte decelerazione, dal 20,5% in media annua nel periodo 1995-2009 al 2,1% fra il 2009 e il 2011; la restante categoria degli altri prestiti ha ristagnato dopo aver registrato una variazione media annua del periodo 1995-2009 del 3%. La crescita dei debiti commerciali fra il 2009 e il 2011, infine, e’ inferiore a quella del periodo 1995-2009 (rispettivamente 1,1% e 3,4% annui).