ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) esprime il più fermo e risoluto dissenso riguardo al “Protocollo di riferimento”, sottoscritto tra il Sindacato Nazionale degli Agenti di Assicurazione (SNA), l’Associazione Italiana Brokers di Assicurazione e Riassicurazione (AIBA) e l’Associazione di Categoria Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni (ACB) per disciplinare le collaborazioni tra intermediari iscritti alle Sezioni A e B del R.U.I. (Registro Unico degli Intermediari).

ANAPA  sottolinea in una nota “come tale Protocollo, che gli enti firmatari hanno sottoscritto “nell’interesse dei propri associati e della clientela rappresentata”, non può essere applicato agli intermediari che non siano associati all’uno o all’altro sottoscrittore, né può essere opposto agli organismi – in questo caso sottoscrittori dell’Accordo Impresa-Agenti 2003 su cui lo stesso Protocollo impatta in ordine alla sua applicazione – che non abbiano concorso alla sua approvazione. Il che esclude che tale Protocollo possa essere ascritto agli “usi e consuetudini” e divenire così fonte del diritto applicabile erga omnes”.

ANAPA non condivide l’intero impianto del Protocollo e neppure l’impostazione di merito, in quanto ritiene che esso sia fortemente sbilanciato in favore delle pratiche commerciale dei brokers e quindi dannoso per le prospettive di business degli agenti in relazione al mercato retail e middle market.

Secondo la nuova Associazione tale accordo non tutela adeguatamente gli agenti nei confronti delle compagnie che abbiano ipoteticamente ratificato l’accordo di collaborazione, oltre a contenere gravi imprecisioni tecniche e a determinare effetti deleteri sul calcolo della rivalsa, nell’ipotesi in cui l’agente subentrante non aderisca, a differenza del suo predecessore, né allo SNA né al Protocollo.

“Appare poi inspiegabile ed illogica per gli interessi degli agenti (ma, al contrario, molto chiara e logica per gli interessi dei brokers) la clausola che vincola l’agente subentrante all’accordo in essere tra broker ed agente cessato “fino alla scadenza dell’accordo o comunque per una durata minima di almeno 1 anno dal subentro del nuovo agente”, con le provvigioni concordate con l’agente uscente, avendo il broker la libertà, in caso di mancato accordo con l’agente subentrante per il prosieguo del rapporto, di trasferire il portafoglio presso un’altra agenzia o impresa decorso tale termine”, prosegue la nota.

ANAPA non intende quindi farsi partecipe di tale intesa, e si opporrà formalmente all’inserimento del Protocollo tra gli usi e le consuetudini provinciali presso l’UNIONCAMERE e le CCIIAA territoriali.

“ANAPA è stata costituita con lo scopo di tutelare gli interessi degli agenti di assicurazione in una logica di aperta e leale concorrenza – dichiara Vincenzo Cirasola, Presidente Nazionale dell’Associazione. La nostra opposizione al Protocollo non è una battaglia ideologica contro i broker che da sempre consideriamo dei validi business partner. Ma non possiamo accettare che vengano stipulati degli accordi con rischi evidenti per gli agenti. Siamo a disposizione delle due associazioni AIBA e ACB per rivedere assieme l’intero impianto del protocollo e raggiungere un vero accordo paritario e rispettoso delle autonomie di tutte le parti”.