Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro, tra i rappresentanti di ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) – nelle persone dei due Vice Presidenti Alessandro Lazzaro ed Enrico Ulivieri, accompagnati dal consulente Antonello Galdi – e i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Isvap, al tavolo tecnico per la definizione del cosiddetto “contratto base” nella r.c.auto al fine di dare attuazione, in particolare, all’art. 22, commi 4-5-6-7, del DL n.179/2012 convertito in legge proprio ieri sera dal Parlamento.

Si tratta di un primo, importanteconsiderevole risultato della neonata associazione che, a pochi giorni dalla sua formale costituzione, avvenuta a Bologna lo scorso 30 novembre, è stata formalmente convocata ad un tavolo tecnico-istituzionale, riconosciuta a tutti gli effetti tra le associazioni maggiormente rappresentative degli intermediari di assicurazione.

Nell’occasione l’ANAPA ha potute esprimere ufficialmente la sua posizione sulle nuove norme che interesseranno il settore assicurativo.

In particolare ha dichiarato di ritenuto condivisibile, in linea di principio, l’intento del legislatore di consentire al consumatore l’effettiva comparabilità dei prodotti RCA loro offerti, partendo da condizioni contrattuali standard e comuni fra tutte le compagnie esercenti il ramo 10 e 12 (58 imprese di assicurazioni alla data del 10 gennaio 2012, fonte ISVAP) e potendo orientare di conseguenza le scelte di acquisto concentrandosi sulle dinamiche di prezzo.

Tuttavia tale costrutto ex lege, al fine di non violare lautonomia negoziale, sia in materia di offerta contrattuale in termini di condizioni e di premio, sia in relazione allattività consulenziale degli agenti di assicurazione tenuti a consigliare al cliente (ai sensi, in particolare, dellart. 52 del Regolamento Isvap n.5/2006) un prodotto adeguato alle esigenze espresse di copertura del rischio, dovrà limitarsi al minimo, da un lato prevedendo unicamente quelle clausole necessarie alladempimento dellobbligo di legge e dallaltro restringendo allessenziale gli interventi normativi di attuazione nella definizione dei casi di riduzione del premio e di ampliamento della copertura”.

Allo stesso modo sono stati evidenziati tutti i possibili “rischi e pericoli volti alla disintermediazione di un sistema che, nonostante tutto, crisi economica compresa, ha retto in termini di quote di mercato e di occupazione.

In particolare il forte rischio di disintermediazione, soprattutto nel ramo RcAuto, a danno di TUTTE le agenzie e a vantaggio delle compagnie dirette, del canale bancario e delle Poste Italiane, e di Internet (Google, ecc), potrebbe avere come conseguenza la chiusura di piccole e medie agenzie che hanno un business focalizzato prevalentemente sul ramo RCA, provocando un aumento di disoccupazione che andrebbe ad aggravare l’attuale crisi già in atto, con ulteriori ripercussioni negative sull’economia del nostro paese”.

Infine per quanto riguarda la collaborazione tra gli intermediari, ANAPA ha fatto rilevare “che occorre attendere i reali impatti sul mercato il quale non può definirsi realmente concorrenziale se da un lato ope legis si agisce a valle del sistema assicurativo in senso di apertura e dall’altro si consentono a monte forti operazioni di concentrazione”.