Stavolta forse ci siamo: il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha firmato il decreto per l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato all’individuazione di strumenti assicurativi contro i rischi legati a calamità naturali. Sono anni (praticamente dopo ogni disastro) che in Italia si discute della possibilità di creare polizze che possano coprire da terremoti e alluvioni. Ma finora non si era mai arrivati al dunque: ci aveva provato, senza successo, il secondo governo D’Alema e la questione nel 2004 era stata affrontata anche dal governo Berlusconi, che aveva momentaneamente inserito il provvedimento nella bozza della finanziaria. Lo stesso aveva provato a fare, sempre senza risultati, anche il governo Prodi nel 2006. Adesso il tema è tornato di stretta attualità considerando tra l’altro che la crisi dei conti pubblici italiani rende sempre più difficile per lo Stato sostenere le spese degli ingenti danni che alluvioni e smottamenti provocano in un Paese ad alto rischio di calamità. Scopo del tavolo sarà approfondire idee e proposte, provenienti anche dai governi regionali e da esperti del settore, al fine di presentare al legislatore le soluzioni più idonee. La firma del decreto rappresenta un’importante tappa del percorso avviato lo scorso 21 luglio con la riunione presso la sede del dipartimento della Protezione Civile. Il tavolo, coordinato dal vice-capo dipartimento della Protezione Civile, sarà composto da rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze e del ministero dello Sviluppo Economico nonché dall’Ania (l’associazione delle compagnie di assicurazione), dall’Isvap, l’istituto di controllo del settore assicurativo, dal consorzio inter-universitario Cineas e dalla Fondazione Eucentre, che raccoglie esperti di ingegneria sismica.