Effetto affrancamento dell’avviamento anche sul titolo Unipol, che ieri a Piazza Affari si è apprezzato del 2,9% a quota 0,256 euro (+3,1% le azioni privilegiate a 0,182 euro) dopo aver annunciato l’operazione che in questi giorni va per la maggiore tra le quotate che devono far tornare i conti.

L’affrancamento riguarderà 1,54 miliardi di avviamenti, determinerà un pagamento immediato di imposte per 247 milioni e un risparmio fiscale di 430 milioni spalmati sui prossimi anni. Gli effetti sul margine di solvibilità sono stimati in un 8% di miglioramento. Con l’operazione il margine di solvibilità dovrebbe mantenersi a livelli accettabili, vale a dire circa 1,3 volte malgrado l’impatto dei recenti movimenti dei mercati finanziari. A fine settembre Unipol aveva indicato un margine di solvibilità di 1,2 volte senza avvalersi del beneficio legato al congelamento della valutazione di mercato sui titoli governativi in portafoglio. Per parte loro gli analisti di Equita stimano per la compagnia assicurativa bolognese un Solvency I post operazione circa del 115% (nel primo semestre 2011 era a 140% e nel 2010 a 130%) e confermano il consiglio d’acquisto e il target price a 0,41 euro sull’azione ordinaria. Invece Banca Akros ha mantenuto il suo hold e un prezzo obiettivo a 0,3 euro, come pure Mediobanca (neutral) che però ha fissato un target price a 0,4 euro. Il titolo ha perso oltre il 40% del suo valore nel corso del 2011. (riproduzione riservata)