Flessione dell’1,9% nel 2010 degli infortuni sul lavoro in Toscana. Il calo è, invece, assai più consistente – e pari al 17,4 –  per quanto riguarda gli episodi mortali. E’ quanto si evince dalla recente presentazione del Rapporto regionale INAIL 2010, a Villa Lemmi, a Fiorenze. A livello generale, dunque, lo scorso anno le denunce di incidenti pervenute all’Istituto sono risultate 61.993, per una differenza di 1.184 unità rispetto al 2009. Sono state 57 le persone che hanno perso la vita, per una contrazione di 12 casi.

Nell’agricoltura la flessione più sensibile. A presentare il decremento più consistente è l’agricoltura (-4,64%), interessata da 4.094 denunce, con punte che arrivano a -12,88% a Livorno, 11,01% a Lucca. Nella gestione “industria”, con 55.595 casi, l’andamento si presenta in diminuzione costante nel tempo (-1,80%), pur con forbici che vanno da -9,12% della provincia di Pistoia, a-5,54% e -5,51% delle province di Massa e Carrara e di Lucca, all’incremento positivo di 7,07% per la provincia di Prato. La gestione per “conto dello Stato”, infine, con 2.304 casi, mostra un leggero aumento (+1,54%).

Casi mortali: -24% nell’industria. Come detto, gli infortuni mortali passano complessivamente dai 69 del 2009 ai 57 del 2010. In particolare, la diminuzione più sostenuta si verifica nell’industria con un -24,19% per un decremento in valore assoluto di 15 casi. Al contrario, nell’agricoltura, i cinque casi del 2009 sono raddoppiati, con particolare criticità in provincia di Arezzo, dove si sono verificati ben quattro casi sui 10 del 2010. Se per quanto riguarda gli infortuni mortali da circolazione stradale i casi riconosciuti sono 12 – ben il 61% in meno rispetto al 2009 – per quanto riguarda quelli in itinere (che si verificano nel percorso casa/lavoro/casa), le denunce sono 13, per un decremento del 7%.

Oltre 9mila gli stranieri infortunati. In Toscana sono stati denunciati 9.113 infortuni di lavoratori stranieri, che rappresentano circa l’8% del valore nazionale (120.135 casi). Il rapporto tra i casi occorsi a questa categoria sul totale dei casi denunciati raggiunge il 14,70% a livello regionale. Nove i casi mortali. La nazione di origine tra i lavoratori infortunati stranieri più ricorrente è l’Albania, seguita da Romania e Marocco.

Malattie professionali: affezioni osteo-articolari le più frequenti. Nel 2010 sono state denunciate all’INAIL 4.726 malattie professionali, la maggioranza dei quali nel settore industria (4.130 casi), mentre in agricoltura risultano 539 casi e nella gestione per conto stato 57 casi, per un valore percentuale rispettivamente del 93%, del 6% e dell’1%. La tipologia di malattia più frequente, nell’industria come nell’agricoltura, riguarda le affezioni osteo-articolari per il 65% del totale. Segue l’ipoacusia da rumore, in aumento rispetto all’anno precedente, mentre le residuali malattie nel settore industria manifestano un andamento in decremento. Nell’agricoltura le malattie denunciate nel 2010 sono tutte in aumento rispetto al 2009, fatta eccezioni per le malattie cutanee. “E’ auspicabile – ha detto Bruno Adinolfi, direttore generale INAIL Toscana – che sul tema della prevenzione e della sicurezza sui luoghi di lavoro si radichi ulteriormente un condiviso orientamento verso una politica che si qualifichi per l’oggettività delle scelte di intervento e per la massima rapidità delle decisioni e delle connesse iniziative progettuali”.

Fonte: INAIL