È passato poco più di un anno da quando la Consob è scesa in campo chiedendo chiarimenti sulla compagine dei soci di Premafin, giudicata poco trasparente. E da allora si direbbe che l’azionariato della capogruppo quotata della famiglia Ligresti abbia addirittura guadagnato in opacità. Ieri, infatti, a sorpresa e sempre dietro richiesta di Consob, è uscito allo scoperto un nuovo socio al 12,15%. The Heritage Trust: una società con base alle Bahamas che, attraverso un comunicato firmato dal suo trustee Giancarlo de Filippo, è spuntata tra i grandi soci di Premafin. La nota si precisa che nei prossimi giorni verrà comunicato il dettaglio delle partecipazioni possedute dalle singole società del trust e i nominativi, «nei modi e secondo i tempi d’uso ai sensi delle norme vigenti». Lo stesso comunicato spiega poi che la partecipazione, di cui non è mai stata data comunicazione al mercato come invece la normativa richiede (sono concessi cinque giorni per informare Consob e dunque il mercato sulle variazioni rilevanti oltre il 2%), «è rimasta invariata» dal 31 dicembre 2010. Risalendo la quota alla fine dello scorso anno, quando tra l’altro al centro del palcoscenico finanziario c’era l’accordo tra i Ligresti e Groupama per l’ingresso dei francesi in Premafin, è quindi altamente probabile che l’Authority guidata da Giuseppe Vegas possa comminare al trust con base alla Bahamas una sanzione anche piuttosto consistente. Ciò perché i 25mila euro minimi previsti dal Tuf in caso di mancata comunicazione al mercato nei tempi potrebbero moltiplicarsi per ognuna delle ulteriori quote in cui il 12,15% è suddiviso. La Consob, stando ad alcune ricostruzioni, sarebbe risalita alla presenza del nuovo azionista nell’ambito degli accertamenti, iniziati circa un anno fa e legati alla «misteriosa» quota del 9% detenuta in Premafin dal Credit Agricole Suisse, che secondo taluni sarebbe stata da ricondurre proprio ai Ligresti. Poco dopo l’intervento di Consob e prima della fine del 2010, la banca avevapoi comunicato di avere ridotto la quota al 2,59 per cento. E ieri la notizia di questo altrettanto misterioso 12,15% in mano alla società di cui, tra l’altro, il trustee è de Filippo, presidente de La minoritaria holding investments, società spagnola controllata dalla lussemburghese Starlife, che fa capo direttamente alla famiglia Ligresti. Insomma, tutto, sembrerebbe nuovamente riportare all’ingegnere siciliano. Ieri, intanto, la figlia Jonella, presidente di Fondiaria-Sai (controllata di Premafin), con l’ad della compagnia assicurativa, Emanuele Erbetta, e il dg, Piergiorgio Peluso, si è recata nella sede di Banca Leonardo. L’advisor, poco prima, insieme con i rappresentanti di Sinergia, tra le società collocate a monte della galassia Ligresti, aveva incontrato le banche creditrici del gruppo per affrontare il nodo del riassetto del debito della holding (circa 300 milioni). Stando a rumor, agli istituti di credito sarebbero state presentate diverse alternative per la riorganizzazione dell’indebitamento, ma gli istituti non avrebbero preso alcuna decisione (che sarebbe stata rimandata a un nuovo summit). Sempre ieri, mentre in Borsa Premafin è balzata del 6,62%, un portavoce di Fonsai ha confermato di avere ricevuto un’offerta da Argo per rilevare la quota in Igli (articolo accanto). Tra oggi e domani, invece, i vertici Fonsai incontreranno l’Isvap per ottenere il via libera alla creazione della newco in cui far confluire le quote strategiche.