da Berlino Roberto Giardina  

Ci provò anni fa il governo britannico ai tempi di Tony Blair: gli obesi, gli alcolizzati, gli accaniti fumatori avrebbero dovuto pagare di più per la mutua, e perfino, in casi estremi, vedersi togliere l’assistenza medica. Gli irresponsabili, si disse allora, non possono contare sulla società, quando si ammalano. Sono loro che contribuiscono a mandare in rosso le mutue.

Le proteste furono numerose, anche da parte di chi non sarebbe stato colpito dalle misure anticiccioni. A volte un comportamento dannoso per la salute è dovuto a problemi psicologici, o a cause sociali. Basta passeggiare per una città americana per notare che i grassoni, in gran parte, appartengono alle classi disagiate: mangiano male perché hanno pochi soldi per comprare cibi dietetici, o mangiano troppo per compensare il disagio sociale.

Dove hanno fallito i britannici, ci riusciranno invece gli austriaci, più duttili e tolleranti. Dal 2012, non verranno puniti quanti si comportano male, ma al contrario premiati coloro che seguono regole di vita per lo meno ragionevoli. Si comincia dai liberi professionisti o dagli artigiani, che hanno una loro mutua: potranno pagare la metà del 20% a loro carico per le cure mediche e per le visite dal dottore. Ma dovranno dimostrare di aver seguito i consigli del medico e di aver raggiunto alcuni obiettivi: se la pressione e il peso sono in ordine, se non fumano e non bevono o se hanno ridotto in maniera considerevole il consumo di alcol e di tabacco, se svolgono regolarmente un’attività fisica, e la percentuale di zucchero è nella norma, verranno premiati.

Il programma è stato concordato tra l’ordine dei medici e la Sva, la mutua appunto di quanti svolgono un lavoro indipendente. Un’intesa raggiunta dopo i violenti contrasti del 2010, quando la Sva voleva ridurre gli onorari dei medici, per mettere a posto il bilancio. Se invece di curare le malattie si cerca di prevenirle, si stabilì, i costi diminuiranno. Naturalmente, si richiede un impegno maggiore da parte dei medici, che in compenso non si vedono diminuire le parcelle. Tutti contenti?

«Partiamo dalla buona fede dei pazienti», commenta Günther Wawrowsky, presidente dei medici che lavorano per Sva. Certamente, alcuni valori come pressione o colesterolo possono essere facilmente verificati, ma non si può avere la certezza che il paziente conduca veramente una vita sana, andando a passeggio o in piscina. La pressione alta o valori fuori norma del colesterolo possono dipendere da fattori genetici e, in questo caso, non si può punire il paziente.

La riforma riguarda 550 mila iscritti alla mutua, con l’esclusione dei familiari, moglie e bambini. A gennaio riceveranno una lettera in cui li si invita a partecipare al programma, spiega il direttore della Sva, Peter McDonald. Gli assistiti dovranno concordare con il loro medico cinque punti da raggiungere. Dopo sei mesi, si effettuerà un secondo controllo. Chi ha avuto buona volontà potrà risparmiare.

All’inizio, si prevede che la Sva vedrà diminuire gli introiti per 2,5 milioni di euro, se il 20% degli assistiti riuscirà a dimostrare di aver cambiato vita. Nel secondo anno, le perdite potranno perfino raddoppiare, superando i 5 milioni. Ma a lungo termine, sono convinti i responsabili, si avrà un ritorno notevole: per ogni euro speso per la prevenzione, si risparmiano tre euro per le cure evitate in seguito. Anche i medici ci guadagneranno, perché i loro assistiti si faranno visitare più di frequente.