Roma
Con la crisi del debito pubblico era lecito aspettarsi un boom delle polizze vita a gestione separata di ramo I e, invece, le statistiche a fine ottobre segnalano un flessione di oltre il 28% della nuova produzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come si spiega. Le statistiche sono fuorvianti, va segnalato, perché, nei due anni successivi alla crisi finanziaria scatenata dai mutui subprime, le compagnie avevano fatto il pieno.
«Nelle condizioni di mercato attuale sono prodotti che rendono meno, il rendimento minimo garantito è abbastanza basso in rapporto ai tassi obbligazionari, e c’è anche una difficoltà da parte delle compagnie a collocare questi prodotti dopo gli elevati volumi di raccolta degli scorsi anni», conferma Alessandro Quero, senior consultant di Iama Consulting. «Con gli attuali livelli dei tassi potrebbero tornare un po’ di moda le polizze con specifica provvista, vedremo come si comporteranno i vari operatori».
A differenza delle polizze rivalutabili, nelle quali il sottoscrittore riceve il rendimento minimo garantito, più l’eventuale extraperformance ottenuto dalla gestione separata, in queste polizze viene riconosciuto un tasso predefinito correlato al rendimento delle obbligazioni sottostanti.
«Sostanzialmente, comprando oggi dei titoli di Stato e utilizzandoli come specifica provvista, si riesce a riconoscere quasi per intero il loro rendimento, invece di andare a diluirlo inserendoli in gestioni separate già esistenti», spiega Quero. Negli ultimi mesi si registra, poi, un ritorno delle polizze di ramo III indexlinked. «Alcuni operatori che si erano bloccati dopo il default Lehman sono tornati a proporle. Sono prodotti completamente diversi da quelli offerti prima dal crac e dell’introduzione del regolamento Isvap n.32: più semplici e più sicuri per il cliente, il rischio di default è ora in capo alla compagnia». Dovranno vincere l’inevitabile diffidenza di reti e clienti scottati dai crac di Lehman e delle banche islandesi, ma ci sono condizioni di mercato interessanti, sia per il sottoscrittore, che per l’assicuratore: «Con la nuova normativa Isvap, come componente obbligazionaria si adoperano sostanzialmente Btp; con la ripresa dei tassi d’interesse si possono offrire cedole interessanti, le compagnie riescono ad ottenere buoni margini ed è più semplice costruirle e collocarle». Le particolari condizioni dei mercati finanziari influiscono anche sull’offerta delle unitlinked: cresce la richiesta di prodotti protetti o garantiti, ma, fanno notare in Iama Consulting, i costi delle garanzie si sono alzati ed è per questo che le compagnie, più che unit garantite, propongono unit protette che, attraverso modelli quantitativi, pur partecipando all’andamento dei mercati, cercano di dare una protezione del premio investito, ma non offrono una vera e propria garanzia finanziaria. Un mercato che sta andando discretamente, infine, è quello dei prodotti multiramo: «Vediamo diversi competitor che stanno puntando molto su questi prodotti, è un segmento che cresce e che è destinato a svilupparsi nei prossimi anni».
(m.man.)