Servizi infermieristici a domicilio per i non autosufficienti 

Il Fasi, Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, nasce il 26 novembre 1977 come iniziativa sindacale promossa dalla categoria. Il Fasi fa parte del sistema della bilateralità realizzato da Confindustria e Federmanager. Dalla sua costituzione, il Fasi è un Fondo senza scopo di lucro ispirato da principi mutualistici e di solidarietà intergenerazionale tra gli iscritti, opera secondo un criterio di non selezione del rischio e si basa su un sistema di rimborso tariffario.

Attualmente il sistema Fasi, precisa il suo presidente Stefano Cuzzilla, è un modello di riferimento per la sanità italiana e per le istituzioni nazionali e regionali.

Domanda. Fino al 2004 il Fasi contemplava, nel proprio tariffario e tra le altre prestazioni, l’assistenza infermieristica continuativa domiciliare. Ora cosa è cambiato?

Risposta. Al fine di garantire un accrescimento delle prestazioni e un più ampio ventaglio di opportunità a disposizione degli assistiti per far fronte ai loro bisogni sanitari in tutte quelle situazioni di emergenza e di urgenza per le quali il Fasi non garantiva una risposta complessiva e integrata, il Fondo ha sottoscritto dal 1° maggio 2005 un accordo di natura assicurativa per servizi di assistenza medica e infermieristica. Si tratta di una soluzione ritagliata sulla base delle esigenze di tutti gli assistiti del Fondo con una connotazione fortemente innovativa. Attraverso tale accordo, vengono forniti agli iscritti Fasi (previa verifica della regolarità della posizione contributiva) una serie di servizi primo dei quali l’assistenza domiciliare socio-sanitaria nel caso di non autosufficienza. Nel corso di questi ultimi anni, sono state migliorate le garanzie previste relativamente alle prestazioni di assistenza infermieristica/assistenziale nei casi di non autosufficienza, per le quali l’intervento economico, per ciascun mese di assistenza, è stato elevato a 750,00 per un massimo di 270 giorni l’anno.

D. Ma quali sono in concreto i servizi a favore degli assistiti che ne fanno richiesta?

R. Il reperimento e invio, in casi d’urgenza, di un medico, anche specialista, a domicilio; l’assistenza domiciliare infermieristica post-ricovero; l’assistenza domiciliare infermieristica e/o socio-sanitaria; il reperimento ed invio di una ambulanza e/o trasferimento a/da centri specializzati; il rientro sanitario dall’estero; la consulenza sanitaria per ricoveri all’estero di alta specializzazione. La copertura vale per tutti gli assistiti Fasi indipendentemente dallo stato di salute degli stessi al momento dell’inizio della polizza e non prevede limitazioni in relazione all’età. La valutazione relativa alla sussistenza di minimo 3 fattori, sui 6 richiesti, che consentano di poter reputare una persona non autosufficiente, spetta ad una equipe di medici attraverso la valutazione di un questionario, compilato dal medico curante dell’assistito, e che consente il rilascio dell’assistenza con tempistiche molto brevi.

D. È possibile dare una dimensione alla consistenza dei servizi erogati in materia di non autosufficienza?

R. La copertura del rischio di non autosufficienza (con le modalità sopra descritte), rappresenta indubbiamente una realtà innovativa nel panorama italiano: dal 2005 al 2010, si evidenziano i seguenti dati:

– richieste di prestazioni 5.324;

– tale impegno ha comportato un assorbimento di risorse da parte del Fondo pari a euro 24.557.280. Il ruolo che riveste l’assistenza sanitaria integrativa in materia di non Aautosufficienza, è senza dubbio importante, ma di supporto alle politiche pubbliche. Al riguardo, il tema più spinoso rimane quello delle risorse pubbliche. L’analisi di quanto svolto dai fondi su tale tema, sarà fondamentale per calibrare le politiche del settore a massimizzare le sinergie con gli interventi assicurati da regioni ed enti locali.