Mentre si moltiplica il gioco di scatole cinesi a monte, è fissato per oggi un cda di Premafin, nel corso del quale Banca Leonardo dovrebbe essere scelta come advisor. Quest’ultima ricopre già lo stesso incarico per Sinergia, una delle holding a monte della galassia Ligresti, che sta trattando con le banche un riscadenzamento del debito da 300 milioni. L’incarico che dovrebbe essere conferito oggi è invece legato alle scelte che Premafin sarà chiamata a fare in relazione a Fondiaria-Sai, società controllata al 35% (in pegno) e alle prese con la necessità di un rafforzamento patrimoniale. Per la compagnia assicurativa, invece, la famiglia Ligresti ha affidato due giorni fa mandato a Goldman Sachs, proprio nell’ottica di innalzare il margine di solvibilità, pari ad appena il 111% al 30 settembre. E mentre ieri in Borsa Fonsai ha toccato i nuovi minimi del 2011 chiudendo a 0,80 euro (-5,39%), il dg Piergiorgio Peluso ha fatto sapere che, nell’ottica di rafforzare il patrimonio, «saranno valutate tutte le opzioni, compreso l’aumento di capitale» (sul tavolo anche la possibilità dell’emissione di un prestito convertendo). Quanto all’offerta di Gavio per il 33% di Igli, cassaforte che controlla Impregilo, Peluso ha confermato che sarà all’ordine del giorno del cda del 21 dicembre, anche se al momento in seno al board non ci sarebbe comunanza di vedute. La famiglia Gavio avrebbe infatti offerto circa 3 euro per ogni azione Impregilo, contro i 3,5 euro del valore di carico di Fonsai. Intanto, il trustee Giancarlo de Filippo, manager vicino alla famiglia Ligresti, ha comunicato a Consob che il 12,15% di Premafin in mano a The Heritage Trust, che ha base alle Bahamas, fa capo ad altre società off-shore con sede in paradisi fiscali, in particolare Liechtenstein e Panama. Obiettivo della Commissione di vigilanza è capire chi effettivamente si celi dietro la quota.