Fondiaria-Sai a un soffio da un nuovo aumento di capitale. Secondo quanto risulta a F&M, sarebbe questa, piuttosto che l’emissione di un convertendo in azioni della controllata Milano Assicurazioni, la ricetta che gli advisor di Goldman Sachs avrebbero individuato per il rafforzamento patrimoniale della compagnia assicurativa. Rafforzamento sollecitato a gran voce dall’Isvap, presso la quale si è recato proprio ieri l’amministratore delegato, Emanuele Erbetta. Il direttore generale, Piergiorgio Peluso, invece, ha presenziato all’incontro tra i consiglieri indipendenti della compagnia con Goldman Sachs. Tale incontro era propedeutico al consiglio di amministrazione di Fonsai che si terrà venerdì 23 dicembre e che dovrebbe esaminare proprio la proposta dell’advisor, secondo il quale il rafforzamento patrimoniale, e in particolare l’innalzamento del margine di solvibilità dal 111% al livello di sicurezza del 120%, dovrà necessariamente passare per una nuova ricapitalizzazione. Un’operazione che seguirebbe a stretto giro quella da 450 milioni già chiusa lo scorso luglio (che tra l’altro ha consentito l’ingresso nell’azionariato di Unicredit con il 7% circa della compagnia) e che sarebbe non poco osteggiata dalla famiglia Ligresti, che non ha abbastanza liquidità per mantenere il 35% (in pegno) di Fonsai detenuto attraverso Premafin. Sembra, però, che, complice il pressing dell’Isvap ma anche di Unicredit e Mediobanca (quest’ultima esposta in Fonsai con un convertendo da oltre 1 miliardo), l’ingegnere siciliano si stia convincendo a cedere il passo. Al contrario, potrebbero fare la propria parte nell’ambito della ricapitalizzazione, che potrebbe aggirarsi sui 600 milioni, sia Unicredit sia il fondo Amber. Ca.Sco.