Sarà con ogni probabilità Credit Suisse a entrare con una quota di minoranza nel veicolo dove confluiranno le principali partecipazioni strategiche del Gruppo Fondiaria-Sai. Scartata l’ipotesi Unicredit probabilmente anche perché l’antitrust avrebbe avuto qualcosa da ridire sull’operazione (si veda in proposito F&M del 2 dicembre), l’istituto elvetico a capo del consorzio di garanzia dell’ultimo aumento di capitale della compagnia, chiuso a luglio, dovrebbe dunque essere il rpescelto. Lo ha confermato la stessa Fonsai in una nota richiesta dalla Consob precisando che fra le ipotesi sul tavolo vi è appunto la «costituzione di un veicolo societario cui trasferire partecipazioni finanziarie aperto ad un socio di minoranza (individuato in Credit Suisse) con l’obiettivo di procedere a una progressiva dismissione di tali asset». Fonsai precisa comunque che la possibile costituzione della newco resta ancora un’operazione «al livello di ipotesi preliminare». La società precisa anche che il cda del 29 novembre scorso «si è limitato a condividere l’opportunità di approfondire le operazioni esaminate, fra cui quella sopra chiamata, senza assumere alcuna deliberazione al riguardo». Tornando alla possibilità che venga costituto il veicolo per le dismissioni delle maggiore partecipazioni finanziarie dei Ligresti (tra cui quella in Mediobanca e quella in Rcs), queste avverranno «in un arco di tempo che tenga conto anche del fatto che talune partecipazioni sono vincolate a patti parasociali». La prossima settimana, intanto, si dovrebbe conoscere la posizione dell’Isvap sull’operazione.