Con un nuovo calo del 5,38%, che si aggiunge al meno 8% del giorno precedente, Fondiaria- Sai ha chiuso ieri a Piazza Affari sui nuovi minimi storici. Le azioni della compagnia assicuratrice guidata dall’ad Emanuele Erbetta, infatti, hanno terminato la giornata di Borsa a quota 0,615 euro, per una capitalizazione di mercato ormai compressa a 269,45 milioni di euro; basti dire che è decisamente inferiore all’aumento di capitale da 450 milioni che la società ha chiuso appena a luglio. Il management, però, guarda avanti. Dopo che il cda del 23 dicembre ha varato, soprattutto per andare incontro alle richieste dell’Isvap, una nuova ricapitalizzazione fino a 750 milioni da attuare in tempi stretti, il focus è rivolto al board di oggi, che peraltro dovrebbe limitarsi ad alcune decisioni tecniche sull’aumento e a fornire un’informativa sulle richieste dell’Authority guidata da Giancarlo Giannini. L’Isvap infatti, in una lettera formale del 24 novembre, non soltanto ha sollecitato un rafforzamento del margine di solvibilità, ormai sceso al 90%, ben al di sotto del livello di guardia del 120%; ma ha anche auspicato cambiamenti di governance, con l’eliminazione delle poltrone multiple della famiglia Ligresti nel gruppo. Su quest’ultimo punto non si esclude che, a stretto giro, possa giungere la notizia di nuove dimissioni di componenti della famiglia da ruoli ricoperti nelle società controllate. Intanto, proseguono le indiscrezioni sui nuovi soci che – anche in virtù del fatto che i Ligresti saranno costretti a diluirsi – entreranno in Fonsai per effetto dell’aumento. Si parla di Clessidra, Apax, ma anche di gruppi industriali come i genovesi Malacalza. Ca.Sco