Con una chiusura in rialzo dell’1,21% a quota 1 euro, al termine della seduta di ieri Fondiaria-Sai non è riuscita ad accodarsi all’entusiasmo generale delle Borse (in Italia, il Ftse Mib ha terminato in rialzo del 4,38% e l’All Share del 4,31%). Il motivo è legato a una situazione finanziaria che resta piuttosto critica. «Manteniamo una view cauta alla luce della situazione patrimoniale molto fragile», scrivevano ieri gli esperti di Intermonte a commento delle decisioni annunciate due giorni fa dalla compagnia assicurativa. Nel dettaglio, il cda di Fonsai ha approvato un affrancamento dell’avviamento per 636 milioni, che, grazie ai crediti fiscali generati, avrà un effetto positivo sul margine di solvibilità di 5 punti percentuali. Non solo: il cda della società della famiglia Ligresti ha dato mandato per cessioni di immobili per un centinaio di milioni, ma soprattutto ha dato mandato all’ad, Emanuele Erbetta, di approfondire l’ipotesi della creazione di una newco in cui conferire le partecipazioni strategiche, che includono Mediobanca, Pirelli, Rcs, Generali, Gemina e Igli. Nella newco potrebbe, poi, entrare con una quota di minoranza, tra il 30 ed il 49%, un investitore istituzionale. L’operazione, a giudizio di Equita Sim, «sarebbe apprezzata dalle agenzie di rating perché diluirebbe il rischio concentrazione del portafoglio azionario, ma non avrebbe effetti sul Solvency I». Viceversa, sempre secondo Equita, «un ulteriore seppur marginale aiuto all’indicatore potrebbe arrivare dalle cessioni di immobili previste per fine anno». Intanto, val la pena rilevare che nello studio sulle principali assicurazioni europee distribuito ieri da Barclays Capital Fonsai è fanalino di coda sui Solvency I, con un livello del 111%. Subito davanti, ci sono Generali e Unipol, con un margine al 118%.