Calano dell’ 1,5% gli infortuni sul lavoro nel 2010 in Emilia Romagna, passando da 107.647 a 105.993 casi: una flessione lievemente inferiore alla media nazionale (-1,9%), ma in linea con quella del Nord-Est (-1,6%). In calo anche gli infortuni mortali, scesi da 92 a 87(-5,4%). “A fronte di un calo generalizzato degli infortuni denunciati e dei casi mortali – ha sottolineato Alessandro Crisci, direttore regionale dell’INAIL Emilia Romagna – l’incremento degli infortuni avvenuti sulla strada in occasione di lavoro (+9,1%) e degli infortuni che coinvolgono lavoratori stranieri (+1,5%) impone una riflessione in termini di priorità prevenzionale”.

Un’iniziativa con Regione e Formedil per le buone prassi nei cantieri. La presenza della Regione Emilia Romagna, tramite gli assessori alle Politiche per la Salute, Carlo Lusenti, e alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, e del presidente di Formedil Emilia Romagna, Giovanni Bentini, ha voluto testimoniare  la collaborazione tra istituzioni e parti sociali nella ricerca di azioni efficaci per prevenire gli infortuni nel settore costruzioni. In quest’ottica si inquadra l’iniziativa promossa e finanziata da INAIL Emilia Romagna, Regione e Formedil, che mira all’elaborazione di buone prassi nei cantieri edili. L’obiettivo è di orientare anche le scuole edili nella formazione dei lavoratori in questo settore critico, attraverso il coinvolgimento diretto di tutti coloro che operano nei cantieri.

Meno occupazione a causa della crisi. Il mercato del lavoro dell’Emilia Romagna si è chiuso nel 2010 con un bilancio negativo dovuto agli effetti che la crisi iniziata nel 2008. I dati Istat hanno stimato che nel 2010 gli occupati in Regione sono calati dell’1% rispetto all’anno precedente.

A breve un accordo per il settore delle costruzioni. L’analisi degli infortuni rivela un lieve calo in tutte le gestioni: in agricoltura (-0,5%), nell’industria e servizi (-1,6%) e in conto Stato (-0,8%), in cui rientrano gli infortuni dei dipendenti statali. In termini assoluti è il settore delle costruzioni quello che riporta il maggior numero di infortuni per il 2010 con 8.720 casi denunciati, seguito da trasporti (7.715), attività immobiliari e servizi alle imprese (6.461) e industria dei metalli (4.944). Per fronteggiare il triste primato di infortuni del settore delle costruzioni, strettamente connesso al fenomeno del lavoro irregolare, INAIL e Regione Emilia Romagna firmeranno a breve un accordo finalizzato a considerare l’utilizzo dei sistemi elettronici di rilevazione delle presenze (Repac) nei cantieri edili tra gli interventi migliorativi dei livelli di sicurezza valevoli ai fini della riduzione del premio assicurativo.  

In aumento le morti “in itinere”. Sul totale degli 87 casi mortali del 2010, le morti avvenute a seguito di incidenti su strada in occasione di lavoro sono stati 31, mentre quelli “in itinere”, ovvero nel tragitto casa-lavoro e lavoro-casa, sono stati 29. Rispetto al 2009 sono aumentati gli infortuni mortali stradali (da 30 a 31), e in misura più rilevante anche quelli in itinere (da 22 a 29). A livello locale il calo delle morti bianche del 2010 rispetto al 2009 si è registrato nelle province di Modena (-9), Ravenna (-6), Piacenza e Rimini (-2 per entrambe). In controtendenza le province di Bologna (+9), Ferrara (+3), Reggio  Emilia (+1) e Forlì Cesena (+1). A Parma, con 9 infortuni mortali, il dato risulta invariato rispetto al 2009. Nel settore più a rischio delle costruzioni si sono verificati 18 infortuni mortali, un dato che è rimasto invariato rispetto all’anno precedente.

Meno lavoratori stranieri ma aumentano le denunce di infortunio. Nel 2010 la presenza dei lavoratori stranieri sul mercato del lavoro dell’Emilia Romagna ha registrato, per la prima volta dal 2006, un calo pari all’1,1% rispetto al 2009, a fronte di una flessione dello 0,6% a livello nazionale. Gli infortuni sul lavoro di lavoratori stranieri denunciati, però, sono aumentati dell’1,5%, passando dai 22.580 del 2009 ai 22.918 del 2010. Le nazionalità ai primi posti nella graduatoria degli infortuni in regione sono quella marocchina (4.385), rumena (2.617), albanese (2.386) e tunisina (1.463).

Malattie professionali. Anche nel 2010 in Emilia Romagna, per effetto delle attività di promozione dell’emersione del fenomeno, le malattie professionali hanno registrato un incremento costante, in controtendenza con il trend degli infortuni. Il numero complessivo di denunce è stato pari a 6.415 con un aumento del 30,3% rispetto alle 4.924 del 2009. Le malattie professionali in Emilia Romagna rappresentano il 15,1% di quelle denunciate a livello nazionale e le più frequenti sono tendiniti (2.054) e affezioni dei dischi intervertebrali (1.175).

Fonte: INAIL