di Anna Messia

La trattativa per far rientrare il caso è ancora tutta aperta. Intanto sul tavolo degli amministratori delle principali compagnie italiane di assicurazione sono già piovute le prime multe comminate dall’Isvap per irregolarità nelle comunicazioni alla banca dati sinistri Rc Auto tenuta dall’istituto guidato da Giancarlo Giannini.

Solo in ottobre, per esempio, il gruppo Generali ha ricevuto sanzioni per 160 mila euro e il gruppoFondiaria Sai per quasi 100 mila. Ma nell’elenco ci sono praticamente tutte le principali società del settore, da Axa (66 mila) a Unipol (32 mila) a Groupama (60 mila). Multe che si aggiungono alle numerose sanzioni che ogni mese l’istituto commina già alle controllate, soprattutto per i ritardi nei pagamenti dei sinistri Rc Auto (ma anche per altre motivazioni). E si stima che il conto 2011 sarà molto più salato dei 43 milioni di euro pagati dalle imprese nel 2010, in un anno non certo facile per un settore alle prese con il crollo delle Borse e le svalutazioni dei titoli di Stato italiani.

In questo caso la motivazione delle sanzioni è però diversa (si veda MF-Milano Finanza del 22 novembre) e riguarda le informazioni che le assicurazioni sono obbligate a fornire all’istituto di controllo sugli incidenti in cui sono coinvolti gli assicurati. Notizie che finiscono nel computer dell’Isvap, nella banca dati appunto, destinata a svolgere un ruolo di primo piano per l’avvio dell’Agenzia Antifrode, la cui legge istitutiva è stata licenziata alla Camera e ora è all’approvazione al Senato. Peccato che secondo l’istituto guidato da Giannini le compagnie siano spesso svogliate nel comunicare queste informazioni, a danno della completezza della banca dati. E dopo averle richiamate in più occasioni, ora si è decisa ad andare dritta al punto, comminando sanzioni. Che rischiano però di essere una valanga considerando che la multa potrà riguardare ogni singolo sinistro incompleto e ogni singolo dato mancante o errato, come il codice fiscale o magari l’indirizzo di residenza dell’assicurato. Le contravvenzioni di ottobre sarebbero quindi solo l’antipasto di quello che potrebbero arrivare alle compagnie se Giannini non riterrà di essere più clemente. L’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione, sta lavorando da tempo per risolvere la questione e far rientrare l’allarme. Cercando, per esempio, di evitare che si sanzioni per lo stesso sinistro. Ma intanto le assicurazioni, in ordine sparso, hanno già adito vie legali, presentando ricorso davanti al Tar del Lazio, la cui pronuncia è attesa per il 19 dicembre prossimo. (riproduzione riservata)