L’ISVAP ha effettuato alcune elaborazioni sui dati più significativi riguardanti le gestioni assicurative nel primo semestre 2011.

Nel primo semestre 2011 i premi lordi contabilizzati nei rami vita e danni, riguardanti il portafoglio italiano ed estero, diretto e indiretto, ammontano a 60.297,8 milioni di euro, con un decremento del 14,9% rispetto all’analogo periodo del 2010.

In particolare, la raccolta premi del portafoglio diretto italiano si attesta a 58.661,7 milioni di euro, con una riduzione del 15,4% rispetto al primo semestre 2010, per il quale, nell’analoga rilevazione, era emerso un incremento del 27,3% rispetto al corrispondente periodo del 2009. Il forte calo della raccolta premi è da ascrivere alla gestione vita, che realizza 40.326,5 milioni di euro (-21,9% rispetto al primo semestre 2010, quando però si era registrato un incremento del 39,7% sul corrispondente periodo del 2009), costituendo il

68,7% della produzione complessiva (74,5% nel primo semestre 2010); per quanto riguarda la gestione danni, pari a 18.335,2 milioni di euro (+3,5%) rappresenta il restante 31,3% (25,5% nel primo semestre 2010).

Con riferimento ai principali rami della gestione vita, la raccolta del ramo I (Assicurazioni sulla durata della vita umana), che ammonta a 30.846,7 milioni di euro, si riduce del 20,5% rispetto al primo semestre 2010, rappresentando il 76,5% del totale della gestione (75,1% nel primo semestre 2010). Anche la produzione relativa al ramo III (Assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), che totalizza 6.972,3 milioni di euro, risulta in deciso calo (-23,7%) rispetto al corrispondente periodo del 2010 costituendo il 17,3% dei premi contabilizzati nella gestione (17,7% nel corrispondente periodo del 2010); diminuisce sensibilmente (-38,7%) anche la raccolta afferente il ramo V (Operazioni di capitalizzazione) che ammonta a 1.702,6 milioni di euro, rappresentando il 4,2% della raccolta premi vita (5,4% nel primo semestre 2010). Per quanto riguarda gli altri rami vita, la raccolta relativa al ramo VI (Operazioni di gestione dei fondi pensione) è pari a

786,3 milioni di euro, con un’incidenza complessiva sul portafoglio dell’1,9% (1,8% nel primo semestre 2010); infine, il volume dei premi contabilizzati nel ramo IV (Assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili) permane su valori contenuti, pari a 18,5 milioni di euro.

Quanto alla gestione danni, la crescita della raccolta premi è trainata dai rami R.C. auto e natanti che si attestano a 9.193,2 milioni di euro (+5,9% rispetto al primo semestre 2010), con un’incidenza del 50,1% sulla globalità dei premi (49% nel primo semestre 2010).

Per gli altri principali rami, l’incidenza della raccolta premi sul totale della gestione danni presenta lievi modifiche rispetto alla prima metà del 2010. In particolare, per il ramo Corpi di veicoli terrestri è dell’8,2% (8,6% nel 2010), per il ramo Infortuni è dell’8% (8,2% nel 2010), per il ramo R.C. generale è del 7,5% (7,8% nel 2010), per il ramo Altri danni ai beni è del 7% (6,9% nel 2010), per il ramo Malattia è del 6% (6,1% nel 2010) e per il ramo Incendio ed elementi naturali è del 5,7% (6% nel 2010).

 

LA SITUAZIONE PATRIMONIALE

L’Attivo dello Stato Patrimoniale  mette in evidenza che nel primo semestre 2011 il totale degli investimenti delle imprese assicurative (classi C e D) raggiunge 522.362 milioni di euro (+2,3% rispetto al corrispondente periodo del 2010), rappresentando l’88.5% del totale dell’attivo (88,2% al 30 giugno 2010).

Nell’ambito degli Investimenti (classe C), pari a 415.312,1 milioni di euro (+5,1% rispetto all’analogo periodo del 2010), si rileva che:

– gli Investimenti in terreni e fabbricati (C.I), pari a 6.458,6 milioni di euro (+1,1%), costituiscono l’1,6% degli investimenti della classe (come al 30 giugno 2010);

– gli Investimenti in imprese del gruppo ed in altre partecipate (C.II) ammontano a 50.209,2 milioni di euro (-3,9%), dei quali la gran parte (45.121,1 milioni di euro) relativi alle sole azioni e quote in tali imprese, e rappresentano il 12,1% degli investimenti della classe (13,2% al 30 giugno 2010);

– gli Altri investimenti finanziari (C.III) raggiungono 349.441,6 milioni di euro (+7%) e rappresentano l’84,1% degli investimenti della classe (82,7% al 30 giugno 2010). In particolare, gli Investimenti in obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso (C.III.3), che sono pari a 313.945,2 milioni di euro, con un incremento dell’8,1%, rappresentano l’89,8% degli investimenti della classe C.III (88,9% al 30 giugno 2010);

– i Depositi presso imprese cedenti (C.IV) ammontano a 9.202,8 milioni di euro (-5,2%) e registrano un’incidenza del 2,2% sul totale della classe (2,5% al 30 giugno 2010).

Gli Investimenti a beneficio degli assicurati dei rami vita che ne sopportano il rischio e derivanti dalla gestione dei fondi pensione (classe D) ammontano a 107.049,9 milioni di euro (-7,2% rispetto all’analogo periodo del 2010) e costituiscono il 20,5% del totale Investimenti (22,6% nel primo semestre 2010).

Passando all’esame delle principali voci del Passivo e del Patrimonio netto, rispetto alla situazione al 30 giugno 2010, si rileva che:

– il Patrimonio netto (classe A) ammonta a 49.720,2 milioni di euro (-1,9%), di cui 28.828,1 (-0,7%) relativi alla gestione vita e 20.892,1 (-3,5%) alla gestione danni;

– le Passività subordinate (classe B) sono pari a 8.654,3 milioni di euro (-0,7%), di cui 4.113,8 relativi alla gestione vita (-2%) e 4.540,5 (+0,5%) alla gestione danni;

– le Riserve tecniche dei rami vita (classi C e D) e dei rami danni ammontano complessivamente a 497.039,9 milioni di euro (+3,3%), di cui 430.860,9 milioni di euro (+3,6%) relativi alla gestione vita e 66.179 (+0,9%) a quella danni.

Con riferimento a quest’ultima gestione, le riserve sinistri (49.745,5 milioni di euro) e premi (16.132,2 milioni di euro) rappresentano rispettivamente il 75,2% e il 24,4% delle riserve tecniche complessive (rispettivamente 75,9% e 23,7% al 30 giugno 2010).

Nell’ambito della gestione vita, le riserve tecniche tradizionali (C.II) si attestano a 324.072,7 milioni di euro (+7,8%), costituendo il 75,2% delle riserve tecniche complessive della gestione (72,3% al 30 giugno 2010); le riserve relative a contratti per i quali il rischio di investimento è sopportato dagli assicurati e derivanti dalla

gestione dei fondi pensione (classe D) ammontano a 106.788,1 milioni di euro (-7,2%) e rappresentano il rimanente 24,8% delle riserve tecniche relative alla gestione vita (27,7% al 30 giugno 2010).

 

L’ANDAMENTO DELLA GESTIONE TECNICA ED ECONOMICA

Nel primo semestre 2011 le imprese assicurative conseguono un utile netto complessivo di periodo pari a 943,8 milioni di euro, in notevole crescita rispetto ai 282,1 milioni di euro del primo semestre 2010, ma comunque largamente inferiore ai 2.088,7 milioni di euro della prima metà del 2009.

Rispetto al primo semestre 2010 si registra, in particolare, un incremento dell’utile dei rami vita (796,5 milioni di euro contro 364,3 milioni del primo semestre 2010) e il ritorno all’utile della gestione danni (147,3 milioni di euro contro 82,2 milioni di perdita). Il miglioramento dei risultati delle due gestioni è sostanzialmente da ricondurre al significativo progresso della gestione tecnica danni e alla leggera e temporanea ripresa dei rendimenti degli investimenti realizzatasi nel periodo di riferimento, in un quadro che resta comunque caratterizzato dalla forte volatilità dei mercati finanziari. L’incidenza dell’utile complessivo delle due gestioni sui premi lordi contabilizzati del portafoglio italiano ed estero, lavoro diretto

e indiretto, si attesta all’1,6% (0,4% nel corrispondente periodo del 2010). Da evidenziare al riguardo che nella seconda parte dell’anno le prospettive sulla redditività del settore potrebbero peggiorare in modo significativo a causa delle forti tensioni sui titoli sovrani di alcuni Paesi dell’area euro.

L’utile della gestione tecnica complessiva vita e danni, che contribuisce in maniera determinante alla formazione del risultato di periodo, ammonta a 1.545,7 milioni di euro ed è in forte crescita (utile tecnico di 166,5 milioni di euro registrato nel primo semestre 2010), ascrivibile anch’essa al miglioramento della gestione tecnica nei rami danni e alla temporanea ripresa dei mercati finanziari. In particolare, nei rami vita l’utile tecnico ammonta a 901,1 milioni di euro (144,1 milioni di euro nel primo semestre 2010), nei rami danni a 644,6 milioni di euro (rispetto a 22,4 milioni di euro nel primo semestre 2010).

Con riferimento alla gestione vita, l’utile tecnico incide sui premi dell’esercizio, al netto delle cessioni in riassicurazione, per il 2,2% (0,3% dei premi nel primo semestre 2010).

Come già accennato, al miglioramento di tale indicatore contribuisce in modo determinante la crescita dell’incidenza sui premi dei proventi netti da investimenti di classe C (che rappresentano il 14,8% dei premi, contro il 9,3% del primo semestre 2010). Le spese di gestione, nel loro complesso, sono pari a 2.063,8 milioni di euro, con un’incidenza sui premi pari al 5,1% (4,4% nel primo semestre 2010); in particolare, le spese di amministrazione (539,1 milioni di euro), incidono sui premi per l’1,3% (1% nel primo semestre 2010), quelle di acquisizione (1.524,7 milioni di euro) per il 3,8% (3,4% nel primo semestre 2010).

Relativamente alla gestione danni, l’utile tecnico incide sui premi di competenza per il 3,8% (0,1% nel primo semestre 2010). Il forte miglioramento di tale indicatore è sostanzialmente da ascrivere alla riduzione del peso degli oneri relativi ai sinistri, al netto dei recuperi e delle cessioni in riassicurazione, sui premi di competenza (73,1% rispetto al 76,4% nel primo semestre 2010) e, in misura ridotta, alla lieve crescita dell’incidenza sui premi della quota dell’utile degli investimenti (4,4% dei premi contro il 4,1% del primo semestre 2010). Resta, invece, stabile l’incidenza sui premi stessi delle spese di gestione (24,9%); relativamente a tali spese, quelle di acquisizione pesano sui premi di competenza per il 17,8% (17,9% nel primo semestre 2010), quelle di amministrazione per il 7,1% (7% nel primo semestre 2010).

Nell’ambito della gestione danni, i rami R.C. auto e natanti (Tavola 7) evidenziano un risultato tecnico positivo pari a 102 milioni di euro (1,1% dei premi lordi contabilizzati), contro una perdita di 237 milioni di euro registrata nel primo semestre 2010 (2,7% dei premi lordi contabilizzati). Il miglioramento del risultato tecnico è principalmente determinato dal deciso calo dell’incidenza degli oneri relativi ai sinistri con seguito (pagati e riservati3), accaduti nel periodo, sui premi lordi di competenza (62,3% contro il 70,7% del corrispondente semestre del 2010). Resta, infine, sostanzialmente stabile il peso delle spese di gestione sui premi lordi contabilizzati nel periodo stesso (17,9% contro il 18% nel primo semestre 2010).