Secondo l’ultimo Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di WTW, nel terzo trimestre 2025 le operazioni M&A a livello globale hanno registrato un forte aumento e i risultati per l’intero anno si preannunciano oltre le aspettative. Sulla base dell’andamento dei prezzi delle azioni, negli ultimi tre mesi i dealmaker hanno registrato un aumento nelle attività M&A del 13% per le operazioni oltre i 100 milioni di dollari. Si tratta della performance trimestrale più solida dal 2021.
Il valore delle operazioni completate è salito alle stelle nel terzo trimestre del 2025, raggiungendo i 371 miliardi di dollari e superando il valore complessivo dei primi due trimestri del 2025 (334 miliardi di dollari). I dati, elaborati in collaborazione con il M&A Research Centre della Bayes Business School di Londra, mostrano che questo è il miglior terzo trimestre in termini di valore delle operazioni dal 2015. Questo aumento è stato determinato in particolare da un numero più consistente di operazioni di valore più alto e da una forte ripresa in Nord America, dove le operazioni hanno raggiunto i 246 miliardi di dollari, rispetto ai 119 miliardi del terzo trimestre del 2024.
Negli ultimi tre mesi sono stati conclusi 8 “mega deal” (oltre i 10 miliardi di dollari). Si tratta del dato trimestrale più alto dall’ultimo trimestre del 2018. I “large deal” invece, (oltre 1 miliardo di dollari) sono stati 52, in aumento rispetto alle 43 del terzo trimestre del 2024 (+21%). In totale, nel terzo trimestre del 2025 sono state completate in tutto il mondo 191 operazioni del valore superiore a 100 milioni di dollari, rispetto alle 169 operazioni concluse nello stesso periodo dell’anno precedente (+13%).
Andrea Scaffidi, Total Reward & Executive Solutions Director di WTW, ha dichiarato: “Dopo un inizio d’anno turbolento, caratterizzato da politiche tariffarie aggressive e tensioni geopolitiche, gli operatori M&A sono riusciti a superare le incertezze. Il cambiamento del modo in cui i dealmaker percepiscono il rischio, combinato con un accumulo della domanda, i massimi raggiunti dal mercato azionario e i tassi di interesse stabilizzati, ha portato a un’impennata delle attività di M&A che fa sperare agli operatori di settore in solidi risultati per la fine del 2025”.
Dopo dieci trimestri consecutivi in negativo, nel Q3 2025 gli operatori nordamericani hanno registrato un netto miglioramento delle prestazioni, superando di +9,8 punti percentuali l’indice regionale con 92 operazioni.
I risultati ottenuti dai dealmaker in altre regioni sono ancora più sorprendenti. Gli acquirenti dell’area Asia-Pacifico hanno continuato a registrare ottimi risultati, superando l’indice regionale di +17,8 punti percentuali, con 46 operazioni completate negli ultimi tre mesi, rispetto alle sole 18 del terzo trimestre del 2024. Anche gli acquirenti europei hanno superato l’indice regionale di +11,6 punti percentuali, con 47 operazioni completate nel terzo trimestre del 2025, in aumento rispetto alle 42 operazioni completate nello stesso periodo dell’anno precedente. Il Regno Unito ha rispecchiato la tendenza europea con una performance altrettanto solida.
Tutti i settori hanno registrato ottimi risultati nel terzo trimestre di quest’anno, ad eccezione dei beni di consumo di prima necessità (-18,2 punti percentuali), dell’energia e dell’elettricità (-2,7 punti percentuali) e della sanità (-3,5 punti percentuali).
I dati rivelano inoltre che il volume delle operazioni di M&A nei primi nove mesi del 2025 ha registrato un aumento di +4,1% sullo stesso periodo del 2024: il che fa sperare che questo diventi l’anno con la migliore performance M&A dal boom delle operazioni post-Covid, quattro anni fa.
Scaffidi ha aggiunto: “Il recente aumento delle attività M&A suggerisce una ricalibrazione del mercato, sostenuta da costi di finanziamento più bassi e da una maggiore fiducia nelle prospettive di crescita delle aziende. Allo stesso tempo, la volatilità dei dazi, le divisioni geopolitiche e gli ostacoli normativi rimangono ancora dei fattori di incertezza per i mesi a venire. Con un numero sempre maggiore di aziende che puntano alla crescita, la pianificazione di queste operazioni, che inizia nella fase iniziale della due diligence, potrebbe rivelarsi la prova più difficile per i dealmaker che cercano di stabilizzare i guadagni e promuovere la crescita”.
