Il nuovo Dati INAIL approfondisce dinamiche, tendenze e caratteristiche delle attività legate alla mobilità di merci e persone. Nel quinquennio 2020-2024 rilevato un forte aumento delle denunce di infortuni avvenuti in itinere, nel tragitto casa-lavoro-casa
Tra il 2020 e il 2024 sono state presentate all’Inail oltre 242mila denunce per infortuni avvenuti nel settore dei Trasporti e magazzinaggio, con 923 casi mortali. Rispetto al 2020 il totale delle denunce è cresciuto del 13,6%, con un incremento particolarmente marcato per gli infortuni occorsi in itinere, nel tragitto casa-lavoro-casa (+45,4%), mentre quelli in occasione di lavoro hanno registrato un aumento dell’8,8%. A rilevarlo è il nuovo numero di Dati Inail, periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che aggiorna l’analisi su uno dei comparti produttivi più esposti a rischi lavorativi, che tra il 2024 e i primi mesi di quest’anno si è trovato a operare in uno scenario economico, geopolitico e normativo molto complesso.
Il mondo del trasporto merci si è trovato ad affrontare un ambiente economico, geopolitico
nonché normativo davvero difficile nel corso del 2024 e soprattutto nei primi mesi del 2025. Se questo è stato fortemente avvertito su scala mondiale, anche nella realtà italiana se ne sono registrate le tracce, in particolare a seguito dei nuovi dazi doganali imposti dall’amministrazione USA nei confronti delle importazioni da ogni parte del mondo.
Tuttavia, il numero indice del fatturato in valore non mostra ancora segni di ripiegamento, a
testimonianza di un settore che offre servizi fondamentali e basilari, difficilmente comprimibili: nel 2024 è cresciuto secondo i dati ISTAT del 3,0% per i trasporti, ben più dell’1,2% di variazione del totale dell’agglomerato dei servizi di mercato. Parimenti, l’indice del fatturato in volume, che prescinde dall’elemento prezzi, mostra un incremento, sempre rispetto al 2023, appena dello 0,6% per i trasporti (con decrementi nei trasporti marittimi e nei servizi postali) e dello 0,2% per tutti i servizi di mercato.
Guardando ai primi sei mesi del 2025, in confronto con lo stesso periodo del 2024, l’indice
del fatturato in valore è aumentato del 3,1% per i trasporti contro l’1,8% del totale servizi di mercato, mentre l’indice del fatturato in volume mostra un decremento dello 0,6% (in particolare nei trasporti marittimi e terrestri) contro un +0,4% del complesso dei servizi. È evidente quindi, che i volumi trasportati sono diminuiti rispetto alla prima metà dell’anno scorso (anno che a sua volta ha mostrato solo un modesto aumento sul 2023), ma le imprese di trasporto hanno potuto praticare prezzi più alti per continuare a generare valore aggiunto.
Sempre secondo l’ISTAT, nel 2023 in questo raggruppamento erano attive più di 119mila imprese, di cui oltre 104mila (l’87,2%) con meno di 10 addetti, che davano lavoro
mediamente a quasi 1,2 milioni di persone, la maggior parte delle quali (42,3%) erano dipendenti di grandi aziende.
Il numero medio di addetti per azienda era di 10, in leggero aumento rispetto ai 9,8 del 2022.
Nel quinquennio 2020-2024 sono state presentate all’Inail poco più di 242mila denunce di
infortuni afferenti al settore Ateco H Trasporti e magazzinaggio. Di queste, 923 sono relative a eventi mortali. L’andamento delle denunce ha mostrato un aumento (+13,6% tra
il 2024 e il 2020) sia per gli eventi in itinere (+45,4%) che per quelli in occasione di lavoro (+8,8%).
Il comparto si attesta così al terzo posto tra tutte le attività economiche per numero di denunce in occasione di lavoro, rappresentando circa il 12% dei casi complessivi, e al secondo posto per gli eventi mortali (18% del totale). Prendendo in considerazione gli infortuni definiti positivi in occasione di lavoro, al netto dei casi da Covid-19, la componente maschile è largamente predominante, con oltre l’85% delle denunce e il 97% dei casi mortali. Le donne rappresentano il 14,5% degli infortuni, ma solo otto dei 351 decessi riconosciuti.
Dal punto di vista territoriale, quasi il 60% dei casi si concentra nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che insieme registrano oltre il 41% dei decessi.
Quasi tre quarti dei lavoratori che subiscono un infortunio in occasione di lavoro nel settore sono italiani e poco più di un quinto extracomunitari, prevalentemente nati in Marocco, Albania, Moldavia e Pakistan.
La distribuzione per età mostra che gli infortunati più giovani, con un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, sono poco meno del 10%, quelli tra i 40 e i 54 anni sono i più colpiti col 40,6% dei casi, mentre gli infortunati over 60 rappresentano circa l’8% del totale.
In oltre sei casi su 10 l’infortunio provoca contusioni, lussazioni, distorsioni e distrazioni, con gli arti superiori e inferiori come parte del corpo più colpita.
Dal punto di vista della dinamica, i mezzi di trasporto sono coinvolti soltanto nel 12% degli infortuni in occasione di lavoro, mentre quasi la metà degli eventi non mortali è imputabile alla movimentazione di carichi o alla perdita di controllo di attrezzature. Per i decessi, invece, il coinvolgimento di un mezzo di trasporto è determinante.
Gli infortuni in ambienti di lavoro dediti al magazzinaggio costituiscono una porzione rilevante sia degli infortuni in complesso sia di quelli mortali. In molti incidenti sono coinvolti i sollevatori a forche motorizzati, i cosiddetti muletti, spesso a causa di manovre effettuate in condizioni di scarsa visibilità, dovuta all’ingombro del carico movimentato, o di modalità scorrette di conduzione del mezzo, che non di rado ne causano il ribaltamento. Dati Inail, in particolare, richiama l’attenzione su una tipologia di infortunio in cui il muletto interviene solo all’inizio di una serie di eventi che possono avere conseguenze molto gravi, evidenziando l’importanza di adottare comportamenti sicuri e di rispettare le procedure, soprattutto nelle fasi successive all’uso dei mezzi di sollevamento.
Trend in crescita anche per le malattie professionali
Le denunce di malattia professionale protocollate per il settore dei Trasporti e magazzinaggio tra il 2020 e il 2024 sono state in media tremila all’anno, pari al 7,2% del totale dei casi codificati della gestione assicurativa Industria e dei servizi e con un trend crescente, dai 2.138 casi del 2020 ai 3.993 del 2024.
Nel 2024 le patologie più frequenti, pari all’83% del totale delle codificate, sono state quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, soprattutto dorsopatie (disturbi dei dischi intervertebrali ed ernie) dovute a sforzi eccessivi e a posture fisse e prolungate che portano a degenerazione, perdita di elasticità e disidratazione dei dischi. Seguono le malattie del sistema nervoso (6,3%) e dell’orecchio (4,6%), i tumori (2,7%), le patologie respiratorie (1,9%) e i disturbi psichici e comportamentali (0,9%). La componente maschile è prevalente (92% dei casi), soprattutto nel trasporto terrestre, mentre tra le lavoratrici quasi l’80% dei casi riguarda il magazzinaggio e i servizi postali.

