Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Nel 2024 gli investimenti delle casse previdenziali private in Italia «ammontano a 48,1 miliardi, il 38,4% delle attività, percentuale in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2023». Lo si legge nel rapporto annuale della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, presentato nella sala del Refettorio della Camera, a Palazzo San Macuto, dal presidente Mario Pepe. Restano predominanti gli investimenti immobiliari (17,2 miliardi, il 13,7% delle attività totali) e i titoli di Stato (15,5 miliardi, il 12,4% delle attività totali). Mentre a fine 2024 il totale degli investimenti in titoli di imprese ha toccato quota 9,6 miliardi, pari al 7,6% dell’attivo totale, di cui 8,7 miliardi costituiti da azioni (1,9 miliardi rappresentativi di quote del capitale di Bankitalia) e 900 milioni da obbligazioni, che fanno capo in modo particolare al settore finanziario, con oltre il 50% del totale.
Il gruppo internazionale Ardonagh firma la sua decima acquisizione in Italia rilevando Assimedici, storica società di brokeraggio guidata da Attilio Steffano e punto di riferimento nel mercato della responsabilità sanitaria in Italia. Ardonagh, che ha fatto il suo debutto in Italia nel 2023 e ha rilevato tra gli altri Mediass, Mansutti, Value Spa, Camerani & Cornacchia Group, MP Insurance Brokers (specializzata nel ramo trasporti) e Tassicuro srl, è tra i protagonisti, forte della sua dimensione internazionale. L’ultima operazione sul capitale del broker internazionale, chiusa a luglio scorso con un investimento da 2,5 miliardi di dollari da parte del fondo statunitense Stone Point Capital, aveva comportato una valutazione implicita dell’intera Ardonagh di 14 miliardi di dollari. Tra i suoi azionisti ci sono i fondi Madison Dearborn Partners e Hps Investment Partners, come anche il fondo sovrano Abu Dhabi Investment Authority (Adia). Il broker internazionale considera l’Italia uno dei principali mercati in cui crescere.
l settore della riassicurazione in Europa ha vissuto un importante miglioramento dei giudizi e un conseguente aumento dei prezzi. «Oggi la solidità patrimoniale è un elemento importante, mentre la qualità e la forza degli utili sono notevolmente migliorati in tutto il settore», spiega un report di Intesa Sanpaolo. Gli analisti preferiscono le società con «ampia flessibilità finanziaria (capitale in eccesso e leva contenuta) a una forte diversificazione delle attività». Questi fattori permettono una «gestione efficace del capitale — sia tramite crescita organica che con acquisizioni — nelle aree che hanno la possibilità di creare valore nel lungo periodo». Un titolo che piace agli analisti è Munich Re (rating buy) per la «solvibilità best-in-class», la leva finanziaria contenuta e la diversificazione. Con oltre 16 miliardi di euro di capitale in eccesso, Munich Re può remunerare meglio gli azionisti, crescere per vie interne o m&A.
- Allianz partner della Prima della Scala
Per il quarto anno consecutivo Allianz sarà partner ufficiale della Prima della Scala, confermando il sostegno al teatro e alla città di Milano. L’edizione 2025 inaugurerà la stagione d’opera il 7 dicembre con una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovic, diretta da Riccardo Chailly e con il soprano Sara Jakubiak nel ruolo principale.

Non occorre che i dispositivi di rilevamento automatico della velocità siano omologati, in quanto è sufficiente l’approvazione. L’orientamento restrittivo della Cassazione non si è ancora consolidato e comunque le sue pronunce non tengono in debita considerazione l’evoluzione normativa e in particolare le modifiche intervenute nell’art. 201 del codice della strada. Pertanto, le ditte che commercializzano gli autovelox non possono addebitare al MIT alcuna responsabilità, con le correlate conseguenze, per la mancata adozione dei decreti di omologazione dei dispositivi. Lo afferma il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con la lettera prot. n. 25058 del 21 novembre 2025 in risposta a una diffida presentata da una ditta che commercializza apparecchiature di rilevamento elettronico della velocità.
I medici coinvolti in un processo penale potranno citare in giudizio, come responsabili civili, le compagnie assicuratrici delle strutture sanitarie che li ospitano. È illegittimo, quindi, l’articolo 83 del codice di procedura penale, che vieta questa opportunità. A stabilirlo è la Corte costituzionale con la sentenza numero 170, depositata ieri. La questione è stata sollevata dal tribunale di Verona, sezione penale, in un procedimento per omicidio colposo a carico di un medico che aveva chiesto di citare in giudizio, come responsabile civile, la compagnia assicuratrice della struttura sanitaria pubblica presso cui prestava servizio. Ogni struttura, infatti, è obbligata a disporre di una copertura assicurativa per la responsabilità civile ai sensi della legge 24/2017 (legge Gelli-Bianco). Secondo il giudice rimettente, il divieto viola l’articolo 3 della Costituzione, poiché nel processo civile la citazione in giudizio da parte del medico è consentita.
Misure di welfare a tutela di autonomi e professionisti ancora poco conosciute. La Gestione separata continua infatti ad accumulare un attivo significativo, evidenziando un evidente squilibrio tra le risorse disponibili e le prestazioni effettivamente erogate, anche a causa della limitata consapevolezza dei benefici esistenti e della conseguente scarsa adesione. È quanto emerso ieri nel corso delle audizioni dei rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL, che si sono svolte nell’ambito dell’esame della proposta di legge che contiene disposizioni in materia di welfare dei professionisti iscritti alla Gestione separata presso l’Inps (AC 2261), provvedimento di iniziativa del CNEL e in discussione in Commissione Lavoro della Camera.

L’appuntamento chiave sarà quello di venerdì 19 dicembre, quando il cda di Generali deciderà se proseguire o meno sul fronte dell’alleanza con Natixis. Visto il quadro attuale, è probabile che il board decida di rinunciare al progetto studiato con Bpce, la banca che controlla l’asset management francese. In questi mesi sono arrivate le critiche e le preoccupazioni del governo e di alcuni azionisti forti come il gruppo Caltagirone (6,3% all’ultima rilevazione di maggio) e Delfin (10%). Posizioni che vedrebbero allineate anche Edizione (4,8%), Unicredit (2% e poco più del 5% dei diritti di voto a ottobre), Fondazione Crt (1,9%). Una compagine a cui ora si è aggiunto anche quel 13,2% in portafoglio a Mediobanca, passata sotto le insegne del Monte dei Paschi. Insomma, gli equilibri sono cambiati rispetto ad aprile quando l’assemblea ha rinnovato il cda e confermato i vertici del Leone. Alcune indiscrezioni hanno legato il dossier Natixis alla permanenza del group ceo, Philippe Donnet al vertice del Leone. Una ricostruzione smentita dalla compagnia triestina. Certamente dopo il cambio di controllo di Mediobanca, primo azionista di Trieste, ci sono ragionamenti sulla governance ma al momento non sarebbero previsti cambiamenti. Nelle scorse settimane si era parlato dell’ipotesi che i nuovi vertici e gli azionisti di Mediobanca potessero chiedere al presidente Andrea Sironi un passo indietro per consentire un riequilibrio della governance, che in maggioranza è espressione del precedente vertice di Piazzetta Cuccia.
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