Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Il Digital Omnibus Package presentato dalla Commissione Europea il 19 novembre 2025 introduce modifiche che, secondo numerosi esperti e organizzazioni della società civile, rischiano di indebolire in modo significativo la protezione dei dati personali e la sovranità digitale dell’Ue. Le revisioni a Gdpr, AI Act ed ePrivacy Directive ampliano l’uso del «legittimo interesse» per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale, riducendo il ruolo del consenso e aprendo alla possibilità che grandi quantità di informazioni vengano utilizzate senza che gli interessati ne siano consapevoli. Il pacchetto propone inoltre una definizione più restrittiva di «dato personale», con il rischio di escludere alcune forme di dati pseudonimizzati dall’ambito del Gdpr. Il rinvio al dicembre 2027 dell’entrata in vigore delle regole per i sistemi AI ad alto rischio garantirebbe un lungo periodo di operatività con controlli ridotti, proprio nella fase di maggiore espansione dell’AI generativa. La semplificazione dei cookie banner e l’ampliamento delle esenzioni al consenso, nel frattempo, potrebbero favorire un tracciamento online più pervasivo.
Uno stress sui mercati farebbe emergere i pericoli legati alle interconnessioni tra banche e hedge fund, con la possibilità di causare effetti a catena e rendere il sistema finanziario più vulnerabile alle turbolenze. Lo ha evidenziato la Bce anticipando un articolo del rapporto di stabilità finanziaria. La banca centrale ha analizzato i rischi sistemici dovuti ai legami tra le banche dell’area euro e le shadow bank, oggi note come società Nbfi (Non-Bank Financial Intermediation), una categoria che include fondi, hedge fund e assicurazioni.
Le nuove tasse per banche e assicurazioni previste dalla legge di Bilancio non devono ricadere sui clienti. A verificarlo dovranno essere le autorità di vigilanza, Antitrust e Ivass, che potranno anche effettuare accertamenti a campione sugli operatori. A prevederlo è un emendamento alla manovra che sta mettendo a punto l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, firmato da sei senatori del Pd. Inserito tra i segnalati (quindi prioritario per il partito) stabilisce che «è fatto divieto alle banche di traslare gli oneri a loro carico derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al Titolo II sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali». Il divieto vale anche per le assicurazioni, che allo stesso modo «non potranno traslare gli oneri a loro carico derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al Titolo II sugli assicurati». Antitrust e Ivass, si aggiunge, «per quanto di rispettiva competenza, vigilano sulla puntuale osservanza della disposizione, anche mediante accertamenti a campione e riferiscono annualmente alle Camere con apposita relazione». In effetti è concreto il rischio che ricadano sui clienti gli interventi fiscali sulle banche e sulle assicurazioni previsti in manovra, tra aumento dell’Irap, scongelamento degli extraprofitti per gli istituti e nuove tasse sulle polizze auto.

Ora Enpaia vuole entrare in Cdp

Enpaia punta a entrare in Cassa depositi e prestiti (Cdp) assieme agli altri organismi di previdenza. E intende internalizzare le attività di previdenza complementare. Intanto, cresce sia il numero degli iscritti che quello delle aziende agricole aderenti all’ente di previdenza, il cui bilancio 2024 mostra segnali di solidità e miglioramento rispetto all’anno precedente. Nel corso della presentazione della relazione annuale 2025, il presidente Giorgio Piazza ha commentato i risultati di bilancio con un avanzo di esercizio 2024 pari a 22,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 16,2 milioni del 2023. «Il patrimonio complessivo di Enpaia raggiunge 2,1 miliardi di euro e gli iscritti superano la soglia di 40.000 unità, con una crescita di circa l’1,5% rispetto all’anno precedente. Il numero di aziende agroalimentari aderenti è salito a 9.166 imprese. Si tratta di una tendenza che prosegue da alcuni anni, a testimonianza della vitalità del settore agricolo», ha affermato il presidente Piazza durante la sua relazione.
Il medico imputato può citare l’assicuratore nel processo penale. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 170/2025 del 25 novembre 2025, ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 83 c.p.p. nella parte in cui non consente al medico imputato di chiedere la citazione nel processo penale dell’assicuratore della struttura sanitaria o sociosanitaria per le polizze obbligatorie previste dall’art. 10 della legge n. 24/2017. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Verona, sezione penale, nell’ambito di un procedimento per omicidio colposo a carico di un dirigente medico, il quale aveva domandato di chiamare in giudizio la compagnia assicuratrice dell’ente ospedaliero presso cui prestava servizio, quale responsabile civile. Il giudice rimettente denunciava una violazione dell’art. 3 Cost., ritenendo irragionevole che l’imputato non potesse ottenere nel processo penale ciò che invece è consentito al convenuto nel processo civile: chiamare in garanzia l’assicuratore obbligatorio. La Consulta ha ritenuto fondata la censura, richiamando la propria giurisprudenza (sentt. n. 112/1998 e n. 159/2022), che aveva già esteso all’imputato la possibilità di citare l’assicuratore nei casi di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dall’attività venatoria.
Giocattoli più sicuri per i bambini europei, grazie anche al passaporto digitale che accelererà i controlli doganali e renderà più facile accedere alle avvertenze di sicurezza. Il Parlamento europeo ha approvato definitivamente, martedì 25 novembre, le nuove norme già concordate in via provvisoria con gli Stati membri, dirette a rafforzare la tutela della salute e dello sviluppo dei bambini. L’aggiornamento della direttiva in vigore, risalente al 2009, è una risposta all’aumento degli acquisti online (anche al di fuori dell’UE) e all’uso delle tecnologie digitali (nel 2023 sono stati importati nell’Ue 6,5 miliardi di euro di giocattoli, l’80% dei quali provenienti dalla Cina). Lo scorso anno i giocattoli sono stati il secondo prodotto più segnalato nel sistema di allerta rapida dell’UE per i prodotti di consumo pericolosi (15 %), secondo solo rispetto ai cosmetici (36 %).
Per le imprese finanziarie il Regolamento sulla finanza sostenibile (SFDR) riduce gli obblighi di informativa già rendicontati in conformità della Direttiva EU Corporate Sustainability Reporting Directing (CSRD), mentre prevede criteri più rigorosi per identificare i prodotti finanziari sostenibili al fine di evitare il greenwashing. Ciò prevedibilmente avrà un impatto indiretto sulle imprese che ricevono finanziamenti e migliorerà la qualità del dialogo banca-imprese. Il 20 novembre 2025, la Commissione Europea ha pubblicato la proposta finale per la revisione del Regolamento EU 2019/2088, SFDR, con la finalità di allinearlo alla CSRD e fissare regole più stringenti di classificazione dei prodotti finanziari per limitare offerte green che non abbiano caratteristiche sostenibili verificabili.

L’inverno demografico avrà un impatto anche sugli equilibri previdenziali: «Occorre rilanciare i fondi pensione favorendone l’adesione fin dalla nascita», spiega il presidente della Covip, Mario Pepe. Che considera una «soluzione positiva» l’emendamento della maggioranza alla Manovra per incentivare l’apertura di una posizione previdenziale da parte dei genitori del nuovo nato con il versamento minimo di 100 euro, ai quali si aggiungerebbe un contributo annuo dell’Inps di 50 euro: «L’emendamemto presentato da Fdi è ispirato dalla nostra proposta di un salvadanaio previdenziale alimentato da un contributo dello Stato e da versamenti deducibili dei familiari – spiega Pepe-. Occorre partire fin dalla nascita per far crescere una cultura previdenziale nei giovani». Anche di questi temi si parlerà questa mattina alla presentazione del documento ”Casse di previdenza, gli investimenti: dimensioni e composizione” che il presidente di Covip illustrerà alla Camera, alla presenza del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon.
I redditi reali delle famiglie italiane sono rimasti al palo negli ultimi venti anni. Anzi, hanno perso terreno scendendo del 4% in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi della Ue, ad eccezione della Grecia, dove le cose sono andate un po’ peggio dell’Italia (-5%). È quanto ha certificato un’analisi pubblicata da Eurostat dalla quale emerge che il reddito reale pro capite delle famiglie Ue in 20 anni è salito in media del 22%: ci sono i picchi positivi di Romania (+134%), Lituania (+95%), Polonia (+91%), e casi più contenuti come Belgio (+15%), Austria (+14%) e Spagna (11%). Secondo l’analisi si è registrato in media un rialzo costante tra 2004 e 2008, seguito da una stagnazione tra 2008 e 2011 a causa della crisi finanziaria globale, per poi calare nel 2012 e nel 2013.
Se la peste suina è già stata eradicata dalla Sardegna, dal Lazio e dalla Calabria, e se in Italia non c’è più nessuna zona a rischio 3, quello massimo, è anche merito di Giovanni Filippini. Nominato commissario straordinario nel settembre del 2024, Filippini occupa anche la poltrona di direttore generale della Salute animale presso il ministero della Salute. Per questo venerdì sarà alla Fiera zootecnica internazionale di Cremona – che apre i battenti domani – dove, invitato da Confagricoltura Lombardia, farà il punto sulle principali emergenze che oggi affliggono gli allevamenti italiani. Peste suina, lingua blu, dermatite nodulare, influenza aviaria: cosa deve preoccuparci di più? «L’aviaria è senza dubbio un’emergenza importante – dice Filippini – quasi tutti i Paesi Ue oggi sono alle prese con la gestione di focolai. Il virus quest’anno è arrivato in Spagna. Mentre in Italia è il Nordest l’area più a rischio». Giusto due giorni fa l’Efsa, l’Autorithy europea per la sicurezza alimentare, ha lanciato l’allarme: i casi di influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli selvatici in Europa non sono stati mai così alti, 1.443 casi intercettati tra il 6 settembre e il 14 novembre 2025, durante le migrazioni autunnali. Un numero quattro volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2024.
È corretta l’interpretazione effettuata dalla Corte d’appello in merito all’applicazione estensiva di una polizza infortuni a un’attività lavorativa non espressamente indicata nel contratto. A fronte della caduta di un lavoratore da 6 metri di altezza, la Corte d’appello di Ancona ha ritenuto operativa la garanzia sottoscritta dal datore di lavoro con una compagnia assicurativa per la copertura del rischio derivante dalla posa in opera di infissi e pareti metallici, installazione di vetri, verniciatura e saldatura mediante l’utilizzo di scale e piattaforme. Secondo la Cassazione, è corretto il ragionamento effettuato dalla Corte d’appello, secondo cui l’attività di potatura ha un rischio specifico omogeneo rispetto a quello indicato in polizza, tanto più che l’infortunio è avvenuto a fine attività, quindi in condizioni analoghe, con rischio derivante dal trovarsi in quota.  Corte di cassazione, ordinanza 30335/2025, depositata il 17 novembre
Il contratto collettivo di lavoro degli studi professionali è fondato su un ricco sistema bilaterale: Cadiprof, per l’assistenza sanitaria integrativa; Ebipro, strumento di welfare; Fondoprofessioni, la realtà promossa dalle parti sociali che aiuta la formazione, la crescita delle competenze e la riqualificazione professionale negli studi. Si tratta di un sistema integrato di prestazioni e tutele «capace di coniugare protezione sociale, benessere e qualità dell’occupazione», spiega l’Osservatorio sulle libere professioni, la struttura di ricerca di Confprofessioni. Cadiprof rappresenta il principale strumento di welfare sanitario integrativo per i lavoratori degli studi professionali (ora esteso anche ai loro familiari).
Parola fine all’annosa questione sollevata da alcuni condòmini , abitanti di edifici posti in prossimità del Foro Italico a Roma , nel tratto che costituisce la tangenziale est. Avevano citato in giudizio Roma Capitale, lamentando di subire un inquinamento acustico e ambientale, causato dal traffico veicolare, in quanto le barriere apposte non erano idonee a contenere le immissioni e chiedevano l’adozione di misure idonee a fare cessare il fenomeno, oltre al risarcimento del danno. Riconosciuta colpevole in primo e secondo grado, Roma Capitale ricorreva al giudice di legittimità, lamentando l’ingiustizia della sentenza di condanna. Si contestava in particolare l’obbligo di collocazione di pannelli fonoassorbenti e il risarcimento del danno riconosciuto anche a favore degli eredi dei proprietari degli appartamenti interessati dalla vicenda. La Cassazione (sezione 3 ordinanza 29798/2025) rigettava il ricorso confermando la condanna di Roma Capitale .

L’industria assicurativa deve prepararsi a anni turbolenti. “Nel prossimo decennio, ci saranno più cambiamenti per gli assicuratori primari tedeschi rispetto ai precedenti 25 anni”, ha dichiarato Dietmar Kottmann, socio di Oliver Wyman, al Handelsblatt Insurance Summit. “Sarà molto più difficile assicurare i rischi della vita,” ha detto Ergo-Deutschlandchef Oliver Willmes. Disastri naturali, minacce informatiche e sconvolgimenti geopolitici e tecnologici hanno cambiato radicalmente il settore. Secondo Kottmann, ci sono due fattori principali per il cambiamento: da un lato, la consolidazione del mercato sta portando a costi e requisiti più elevati per gli assicuratori nei confronti dei broker aziendali. L’ondata di fusioni è guidata da società di intermediazione in cui sono coinvolti investitori finanziari che vogliono vedere i relativi profitti. D’altra parte, i clienti possono confrontare i prodotti assicurativi sempre più facilmente e rapidamente grazie agli assistenti IA. “I segmenti di mercato non trasparenti, che di solito sono molto redditizi per gli assicuratori, scompariranno gradualmente”, ha detto Kottmann.
La start-up assicurativa Wefox, che ha recentemente incontrato difficoltà, vuole realizzare un profitto per la prima volta quest’anno. Questo è stato annunciato dal capo dell’azienda Joachim Müller al Handelsblatt Insurance Summit. “Presumo che otterremo utili a doppia cifra prima di interessi, tasse, ammortamento e sprezzamento. Questo è un passo decisivo per Wefox,” ha detto Müller durante la conferenza. Esiste solo una ragion d’essere a lungo termine per la crescita e la redditizie delle aziende. L’ex manager di Allianz aveva assunto il ruolo di vertice di Wefox nel settembre 2024 per supportare la ristrutturazione della start-up colpita dalla crisi. Al vertice di Handelsblatt, Müller ha dichiarato la sua motivazione secondo cui l’innovazione è essenziale per l’industria assicurativa: “Nessuno trae beneficio se le aziende molto pubblicizzate spariscono completamente dal mercato.” Perciò, vuole aiutare Wefox a raggiungere una “seconda primavera”.
Oltre ad Allianz, tre assicuratori e riassicuratori svizzeri devono ora anche redigere piani di risoluzione in caso di difficoltà su richiesta delle autorità di supervisione. Il Consiglio Internazionale per la Stabilità Finanziaria (FSB) ha pubblicato martedì una lista globale aggiornata di 17 (2024: 13) assicuratori così grandi e connessi a livello internazionale da essere soggetti al regime di risoluzione. Questa lista ora include anche ZurigoSwiss Re e Swiss Life riportato dalle autorità nazionali, secondo il FSB. I piani di risoluzione sono pensati per preparare meglio le aziende e i loro supervisori a un’emergenza o al collasso, e le autorità potrebbero anche collaborare più strettamente a livello internazionale.