Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

«La guerra ibrida è continua e colpisce infrastrutture critiche, centri decisionali, servizi essenziali e la tenuta di ogni Paese, con rischi quotidiani e crescenti di danni catastrofici. Siamo sotto attacco e le bombe hybrid continuano a cadere: il tempo per agire è subito». Sono le conclusioni del documento di 119 pagine, di cui MF-Milano Finanza è in possesso, che è stato illustrato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Quirinale durante il Consiglio supremo di difesa. Un testo che richiama l’Italia a prepararsi tempestivamente «sul piano ibrido» a «reazioni legittime e tempestive» come già accade per le violazioni dello spazio aereo, delle acque territoriali o dei confini via terra. Il dicastero ha quindi esortato il governo ad assumere una «postura difensiva» sia a livello nazionale sia in ambito alleanze.
Dagli anni ‘90 a oggi il tasso di risparmio delle famiglie italiane rispetto al reddito si è ridotto dal 25 % al 5%, di pari passo con la stagnazione dei redditi reali per la crescita dei prezzi al consumo, e con il calo della crescita economica del Paese e della produttività. Le famiglie italiane, in linea con quelle europee, mettono al primo posto gli immobili, che rappresentano il 70% della ricchezza. Mentre le altre attività reali (come oro e gioielli), pesano in media per il 10% e il 20% restante, rappresentato da investimenti finanziari è tenuto prevalentemente in strumenti di deposito e liquidità, con poche azioni. Sono solo alcuni dei dati emersi dal libro «Famiglie e risparmio – Come cambiano le scelte finanziarie degli italiani», edito da Il Mulino, curato da Luigi Guiso e realizzato in collaborazione con il Centre for Economic Policy Research (Cepr), che è stato presentato ieri in occasione dei 175 anni dalla nascita Cassa Depositi e Prestiti, alla presenza del presidente del gruppo Cdp, Giovanni Gorno Tempini, e dell’amministratore delegato Dario Scannapieco.
L’industria italiana del risparmio gestito archivia il terzo trimestre con un patrimonio pari a 2.600 miliardi, nuovo massimo storico. Merito anche della raccolta trimestrale che Assogestioni, associazione di categoria presieduta da Maria Luisa Gota (Eurizon), ha calcolato in 14,2 miliardi, peraltro rivista al rialzo dai 10,6 miliardi preliminari. Il grosso della raccolta è arrivato dai fondi aperti e in particolare dai comparti obbligazionari, che confermando un trend in atto da oltre un anno hanno portato 6,3 dei 7 miliardi totali. Da inizio anno il loro saldo è positivo per quasi 19 miliardi, addirittura più dei 16,6 dell’intera categoria dei fondi aperti.
Crédit Agricole non chiude la porta a un’operazione sulla partecipata Banco Bpm, ma pone una condizione precisa: il gruppo francese non uscirà dall’Italia, secondo mercato del gruppo francese e fulcro del nuovo piano industriale. «Prestiamo grandissima attenzione a ciò che accade nel mercato italiano», ha puntualizzato ieri Olivier Gavalda presentando la nuova strategia al 2028. «Se Banco Bpm dovesse avvicinarci per una possibile combinazione, la valuteremmo favorevolmente. Ma in nessun caso accetteremmo di vendere Crédit Agricole Italia in cambio di contanti. Siamo un operatore di lunga data in Italia e intendiamo continuare a sostenere i nostri 6 milioni di clienti italiani». Concetti ribaditi in un’intervista che il ceo ha rilasciato a Le Figaro: «Se Banco Bpm ci proponesse una fusione con Crédit Agricole Italia, esamineremmo la proposta con la massima attenzione». E sui rapporti tra la banque verte e il governo italiano, Gavalda ha tagliato corto: Agricole è «un attore storico, molto radicato sul territorio, sosteniamo l’economia italiana».
Unipol apre una sede di rappresentanza a Bruxelles per favorire, anche a livello europeo, il dialogo tra istituzioni, assicurazioni e mondo economico. L’apertura è stata l’occasione per tenere il convegno, presso il Parlamento Europeo, «Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea», ospitato dalle vicepresidenti del Parlamento, Pina Picierno e Antonella Sberna. All’evento organizzato dal gruppo assicurativo presieduto da Carlo Cimbri e guidato dall’ad Matteo Laterza hanno preso parte, tra gli altri, Federica Favi, ambasciatore d’Italia in Belgio, e Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea per la coesione e le riforme.
Il colosso del brokeraggio assicurativo Aon ha deciso di lasciare l’Aiba, l’associazione italiana dei broker di assicurazione presieduta da Flavio Sestilli. Una scelta che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è stata presa con effetto immediato, prima della naturale scadenza delle iscrizioni, che pure sarebbe avvenuta solo tra un mese e mezzo, a fine 2025.
- Il sostegno di Generali per le grandi imprese
Il settore delle assicurazioni è sempre più centrale in un contesto mondiale segnato da crisi interconnesse e da trasformazioni economiche, tecnologiche e ambientali. Christian Kanu, ceo di Generali Global Corporate & Commercial, analizza come la business unit del gruppo assicurativo si inserisca in questo scenario, tra sfide e opportunità. «Generali Global Corporate and Commercial è la business unit del Gruppo Generali dedicata al segmento danni per le imprese di grandi dimensioni, alle quali offriamo soluzioni assicurative e di risk management su misura», spiega il manager. Il riferimento è alle aziende con un fatturato superiore ai 150 milioni di euro, e a tutte quelle che necessitano di una copertura a livello multinazionale, un segmento che richiede «grande competenza tecnica e una profonda comprensione dei contesti economici e normativi in cui i clienti operano», precisa.
La società combina una presenza globale con una conoscenza approfondita dei mercati locali, grazie a una rete di oltre 1.200 professionisti attivi in più di 180 Paesi. «Questa combinazione di global e local ci permette di rispondere alle esigenze di clienti multinazionali e allo stesso tempo di adattare le nostre soluzioni alle specificità dei diversi mercati», evidenzia.

Generali ha perfezionato l’integrazione legale di Liberty Seguros e Generali España, che opereranno con il nome di Generali España de Seguros y Reaseguros. E questo dopo la conclusione di tutti i procedimenti legali necessari per il trasferimento formale delle attività della filiale portoghese di Liberty da parte di Generali Tranquilidade, avvenuta in agosto. L’acquisizione delle attività europee di Liberty Seguros da parte di Generali España rappresenta la più grande operazione m&a del Leone nell’ultimo decennio
In Lombardia crescono le situazioni di crisi economica e di sovraindebitamento: in un anno le richieste d’aiuto da parte di piccole imprese, ex imprenditori e cittadini in difficoltà economico-finanziaria sono aumentate del 17%. Questa è la fotografia presentata ieri al convegno “Il sovraindebitamento e le procedure di risoluzione”, svoltosi presso la Camera Arbitrale di Milano e organizzato in collaborazione con l’Osservatorio sul Debito Privato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nei primi dieci mesi del 2025 (gennaio-ottobre) sono state depositate 298 istanze, rispetto alle 255 dello stesso periodo del 2024. Dal 2016 la CAM ha ricevuto 1.923 richieste di aiuto, con una media di oltre 190 pratiche all’anno: il 60% (1.163 domande) proviene da consumatori, mentre il 40% (760 domande) da piccole imprese o ditte individuali. Una pratica su due si chiude con esito positivo. Nel 2025 il Tribunale ha omologato 146 pratiche su 290 chiuse, pari a un tasso di successo del 50%. Dal 2016 a oggi sono 634 le pratiche complessivamente omologate, di cui il 59% riferite a consumatori e il 41% a piccoli imprenditori.
Chi chiede l’accesso ai dati passa alla cassa. All’interessato potrà essere chiesto un contributo spese se chiede le sue informazioni per scopi diversi dalla tutela della riservatezza. La nuova misura è contenuta nella bozza di proposta di modifica del Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679), all’ordine del giorno della Commissione Ue del 19/11/2025, inserita nella proposta di regolamento denominato “digital omnibus” (una sorta di “testo unico” delle norme UE sul digitale). Nel testo della bozza della proposta, diffuso dall’associazione Noyb, inoltre sono delineate cure dimagranti per le informative e per le notifiche degli attacchi informatici.

Una corsa sotto la pioggia, all’alba, a 150 chilometri orari. Tre volte il limite. Poi lo scontro, terribile, con un’Opel Corsa. E il potente suv Mercedes classe G che carambola, si ribalta, si spezza in due. Entrambi i guidatori sono ora iscritti nel registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio stradale. E tutti e due, almeno secondo i risultati dei pre test eseguiti domenica mattina subito dopo l’incidente, sono risultati positivi alla droga (il 23enne anche all’alcol). Così come resta da capire l’esatta dinamica: quale dei due mezzi ha tagliato la strada all’altro, bruciando un rosso o compiendo una manovra azzardata. Nello schianto ha perso la vita il 19enne Pietro Silva Orrego, che era a bordo della Mercedes con una 30enne ancora ricoverata in condizioni molto serie al Policlinico.
Nel 2024, le donne che hanno lavorato sono state retribuite in media il 29% in meno rispetto agli uomini: 19.833 euro a fronte dei 27.967 euro medi dei lavoratori, con 240 giorni lavorati in media, contro i 251 degli uomini. Sono i dati dell’Osservatorio Inps sui dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) che evidenzia come il gap di genere sia dovuto anche ai diversi tipi di contratto: le donne utilizzano di più il part time, sia orizzontale che verticale, e hanno in media qualifiche più basse, oltre ad avere una media più bassa dei giorni di lavoro retribuiti nell’anno. In generale, nel 2024 è cresciuto il numero delle persone con almeno un giorno di lavoro retribuito: sono oltre 17,7 milioni (+2%) e con una retribuzione media di 24.486 euro e una media di 247 giornate retribuite. Ma resta ampia la quota di lavoratori poveri: il 34% ha avuto retribuzioni inferiori a 15 mila euro l’anno, di questi più di 6 milioni hanno lavorato meno di un anno. Ma tra chi ha lavorato un anno intero c’è chi ha guadagnato meno di 15 mila euro. Crescono i lavoratori agricoli:+ 2,4%.
![]()