Nel terzo trimestre risultano in aumento gli attacchi informatici che sfruttano applicazioni accessibili al pubblico, come siti web o portali aziendali, per entrare nei sistemi delle organizzazioni, in crescita anche il phishing, mentre risultano in calo gli attacchi ransomware, secondo quanto emerge dal Report di Cisco Talos.

Per quanto riguarda gli attacchi informatici che sfruttano applicazioni accessibili al pubblico, si tratta di una modalità utilizzata in oltre sei casi su dieci tra gli interventi gestiti dal team di Incident Response, rispetto al 10% del trimestre precedente. Un aumento vertiginoso, legato in particolare a una serie di attacchi contro server Microsoft SharePoint installati localmente, che hanno sfruttato falle di sicurezza rese note a luglio.

Gli attacchi ransomware hanno rappresentato circa il 20% degli incidenti, in calo rispetto al 50% del trimestre precedente. Nonostante la diminuzione, il ransomware resta però una delle minacce più diffuse e persistenti per le aziende. Per la prima volta, il team di Cisco Talos ha affrontato nuove varianti come Warlock, Babuk e Kraken, oltre a famiglie già note come Qilin e LockBit. In un caso, gli esperti hanno attribuito con “moderata certezza” un attacco a un gruppo di cybercriminali legato alla Cina, noto come Storm-2603. Un elemento insolito di questo attacco è stato l’uso di Velociraptor, un software open source normalmente usato per analisi forensi digitali, qui sfruttato per mantenere l’accesso ai sistemi violati, un comportamento mai osservato prima in questo tipo di attacchi. Infine, è stato registrato un aumento degli attacchi legati al ransomware Qilin, segno che questo gruppo sta intensificando la propria attività.

Gli attacchi legati alla cosiddetta catena ToolShell confermano quanto sia importante per le aziende segmentare correttamente la rete e installare subito gli aggiornamenti di sicurezza. Nel corso dell’ultimo trimestre, oltre il 60% degli incidenti analizzati da Cisco Talos ha avuto origine da applicazioni accessibili pubblicamente, come siti web o portali aziendali. In quasi quattro casi su dieci è stata riscontrata l’attività della catena ToolShell, una tecnica che ha contribuito in modo significativo alla crescita di questo tipo di attacchi.

A partire da metà luglio 2025, i criminali informatici hanno iniziato a sfruttare due nuove vulnerabilità nei server Microsoft SharePoint installati localmente (identificate come CVE-2025-53770 e CVE-2025-53771). Queste falle, collegate ad altre già corrette da Microsoft a inizio luglio, permettono ai criminali di eseguire un codice da remoto senza bisogno di accedere con credenziali valide.

Gli attacchi di phishing lanciati da account aziendali compromessi continuano a rappresentare una minaccia concreta. I criminali informatici sfruttano email interne già violate per diffondere l’attacco all’interno dell’organizzazione o verso partner esterni.

Gli esperti di Talos hanno osservato che la catena ToolShell è stata sfruttata già prima dell’avviso ufficiale di Microsoft, con la maggior parte degli attacchi concentrata nei dieci giorni successivi. Questa tecnica è stata riscontrata in circa un terzo degli incidenti del trimestre, in aumento rispetto al periodo precedente. In molti casi è stata combinata con il phishing: durante uno degli attacchi monitorati, un account Microsoft 365 compromesso è stato usato per inviare quasi 3.000 email fraudolente.

Cisco Talos ha gestito un attacco ransomware attribuito con moderata certezza al gruppo di origine cinese Storm-2603. L’attacco ha colpito gravemente l’infrastruttura IT di un’azienda del settore telecomunicazioni, inclusi sistemi operativi critici per la gestione delle operazioni. Durante l’indagine, gli esperti di Talos hanno scoperto che i criminali informatici avevano installato una versione obsoleta di Velociraptor, uno strumento open source normalmente usato per le analisi forensi digitali e la risposta agli incidenti, su cinque server compromessi.

Velociraptor è stato utilizzato per mantenere l’accesso ai sistemi anche dopo l’isolamento di alcuni host — un comportamento mai osservato prima in un attacco ransomware. La versione impiegata presentava una vulnerabilità di sicurezza che consentiva agli attaccanti di controllare da remoto i sistemi infettati. Questo caso conferma una tendenza già evidenziata da Cisco Talos: i cybercriminali usano sempre più spesso strumenti legittimi, sia commerciali che open source, per rendere gli attacchi più efficaci e difficili da individuare.

Pubblica Amministrazione nel mirino

Per la prima volta dal 2021, la Pubblica Amministrazione è stata il settore più colpito. Gli enti pubblici sono obiettivi attraenti perché spesso dispongono di budget limitati e usano sistemi di difesa obsoleti. In questo trimestre gli attacchi hanno riguardato principalmente enti locali, che gestiscono anche scuole e strutture sanitarie e che trattano dati sensibili e non possono quindi permettersi lunghi periodi di inattività. Queste caratteristiche li rendono appetibili sia per cybercriminali orientati al profitto, sia per quelli motivati da spionaggio.

Accesso iniziale: app e phishing tra i principali vettori

Nel trimestre preso in considerazione, il modo più comune per ottenere l’accesso iniziale ai sistemi aziendali è stato lo sfruttamento di applicazioni su internet, spesso legato all’attività di ToolShell. Altri metodi osservati includono phishing, uso di credenziali valide compromesse e attacchi tramite siti web malevoli.