L’indagine 2025 di Aon (condotta su circa 3.000 dirigenti e risk manager in 63 paesi) conferma che gli attacchi cyber rappresentano il principale rischio globale per il quarto anno consecutivo. Seguono l’interruzione dell’attività, il rallentamento economico e i cambiamenti normativi. L’indagine globale mette in luce un universo di rischi sempre più interconnessi e dinamici.
Al quinto posto l’incremento della concorrenza dovuta alla disruption tecnologica, la scarsità di talenti e i cambiamenti geopolitici che intensificano la pressione del mercato. Questo rischio potrebbe salire tra i primi tre entro il 2028 secondo Aon.
Al sesto posto il prezzo delle materie prime, con le catene di approvvigionamento sotto pressione a causa di tensioni geopolitiche e di disordini climatici. E proprio l’Interruzione della catena di approvvigionamento si posiziona al settimo posto. Seguono in ottava posizione i danni alla reputazione, in nona posizione la volatilità geopolitica, che entra nella Top 10 a causa dei conflitti e della frammentazione politica, ma che potrebbe risalire la classifica nei prossimi anni. Chiude la top ten il rischio Flusso di cassa e liquidità.
Nonostante una maggiore consapevolezza, Aon sottolinea che solo il 14% delle aziende valuta la propria esposizione ai dieci principali rischi e meno di una su cinque utilizza strumenti di analisi avanzati. Per il broker, questa situazione richiede una revisione strategica: la gestione del rischio deve diventare una leva di performance, in grado di sostenere la crescita in un contesto incerto.
Secondo l’analisi prospettica di Aon, entro tre anni i rischi legati all’intelligenza artificiale e al cambiamento climatico si affermeranno accanto alle minacce informatiche. Lo studio invita le aziende a costruire una cultura della resilienza integrata, che combini dati, prevenzione e innovazione per affrontare la crescente complessità del mondo degli affari.
