S&P Global Ratings ha pubblicato il suo outlook sul settore assicurativo europeo.

A livello aggregato, gli assicuratori europei oggetto di rating S&P mostrano un’adeguatezza patrimoniale al livello di confidenza massimo del 99,99%. S&P si attende che i dividendi progressivi e i programmi di buyback degli assicuratori quotati riducano attivamente il surplus di capitale, che dovrebbe comunque fornire un solido buffer contro eventi esterni.

Nonostante una certa esposizione agli investimenti illiquidi, la limitata propensione al rischio d’investimento risulta evidente dalle minime svalutazioni effettuate dagli assicuratori, ad esempio sugli investimenti immobiliari.

Gli assicuratori europei, sia nel ramo vita che danni, potrebbero non mostrare una significativa crescita dei ricavi a causa di aspettative di PIL contenute e del livello di concorrenza, ma i loro portafogli esistenti mantengono margini solidi.

Gli shock esterni, come i rischi geopolitici, che portano a uno scenario simile a quello di una crisi finanziaria, potrebbero influenzare i rating di alcuni assicuratori, che dovrebbero però dimostrarsi resilienti nella maggior parte dei casi.

I punti di forza degli assicuratori europei oggetto di rating da parte di S&P sono evidenziati da un rating medio pari ad “A”, da outlook prevalentemente stabili e da un maggior numero di outlook positivi rispetto a quelli negativi.

Per quanto riguarda l’Italia, S&P prevede che ci sarà una forte ripresa dei premi Vita sia per i contratti unit-linked che garantiti (+22% YTD ad agosto 2024, con +47% per i contratti UL e +14% per quelli garantiti), dopo aver subito una forte concorrenza da prodotti retail emessi dal governo italiano nel 2023. Nei danni, l’accelerazione delle tariffe per le polizze auto e casa porterà ad un aumento dei premi di oltre il 10%.

L’imposizione dell’obbligo di copertura per le aziended elle catastrofi naturali porterà ad un ampliamento della base di ricavi a partire da gennaio 2025.

Tuttavia, S&P segnala anche gli elevati tassi di riscatto dei prodotti assicurativi Vita garantiti (10% delle riserve dei contratti garantiti nella prima metà del 2024), a causa della mancanza di benefici fiscali e delle limitate riserve in eccesso dei contraenti, che riducono l’attrattiva relativa delle assicurazioni Vita. Inoltre, la redditività delle assicurazioni Vita è sotto pressione a causa degli incentivi commerciali volti a limitare i riscatti. Nel comparto auto, il combined ratio sta recuperando solo gradualmente l’impatto dell’inflazione sui sinistri registrata in precedenza.